L’indagine per riciclaggio e finanziamento illecito sui presunti soldi al M5s dal Venezuela
I pubblici ministeri di Milano indagano per riciclaggio e finanziamento illecito in relazione ai presunti soldi del Venezuela ricevuti dal MoVimento 5 Stelle. Il fascicolo è aperto dal giugno 2020 e si riferisce a fatti che risalgono a 10 anni prima. All’epoca, secondo Hugo El Pollo Carvajal, ex capo dei servizi segreti venezuelani, arrestato in Spagna su mandato degli Stati Uniti, aveva parlato di soldi inviati dal regime a Podemos e al M5s. La notizia dei verbali di Carvajal e delle accuse nei confronti dei partiti era stata data per la prima volta dal quotidiano spagnolo Abc. Il giornalista Marcos Garcia Rey aveva pubblicato un documento in cui Nicolàs Maduro, all’epoca ministro degli Esteri di Hugo Chávez, aveva autorizzato la consegna tramite il console venezuelano a Milano Gian Carlo Di Martino di una valigetta che conteneva 3,5 milioni di euro.
Il M5s e i soldi di Chávez
Il destinatario della somma, secondo Abc, era il defunto Gianroberto Casaleggio. Il figlio Davide ha denunciato Rey per diffamazione. Rey, racconta oggi La Stampa, si è presentato per l’interrogatorio a Milano qualche tempo fa. Non ha ovviamente rivelato la fonte del documento ma ha raccontato le verifiche effettuate prima della pubblicazione. Una ha riguardato proprio El Pollo, con cui il giornalista di Abc era in contatto. I quotidiano spagnoli hanno parlato anche delle rilevazioni dell’ex capo dei servizi segreti. E hanno rivelato che lunedì è arrivato alle autorità spagnole un ordine di investigazione europea (Oie) firmato dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Cristiana Roveda. Proprio quell’atto svela le ipotesi di reato su cui lavora la procura di Milano. Ovvero riciclaggio e finanziamento illecito. Il quotidiano torinese spiega che sull’inchiesta e sull’ordine di investigazione in procura vige il più assoluto riserbo, nessuno conferma o smentisce. I magistrati vogliono interrogare El Pollo prima della sua estradizione negli Usa. E cercare anche nella documentazione che sostiene di possedere conferme alle accuse.
Ieri il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio ha risposto a una interrogazione di Francesco Lollobrigida (FdI) sui finanziamenti illeciti. «Il documento del fantomatico finanziamento illecito venezuelano ad una forza politica italiana lo hanno dichiarato falso più volte», ha detto Di Maio ricordando che il governo non subisce alcuna ingerenza nel definire la sua politica estera «né per quanto riguarda il Venezuela, né su qualsiasi altro tema. Il fermo ancoraggio all’Occidente, soprattutto nelle sue declinazioni di Unione Europea e Alleanza Atlantica, è un costante punto di riferimento nel perseguire l’interesse nazionale in ogni quadrante e a qualsiasi latitudine».
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