Cop26, il rapporto Onu sui tavoli dei leader: gli ultimi 7 anni i più caldi di sempre, già oggi 1,09°C sopra i livelli pre-industriali
Gli ultimi sette anni sono stati i più caldi mai registrati da quando esistono le rilevazioni scientifiche della temperatura terrestre, mentre l’innalzamento dei livelli degli oceani ha raggiunto nuovi livelli record. È quanto emerge dal report State of the Global Climate 2021 dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), presentato oggi alla Cop26 di Glasgow, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Gli scienziati, nonostante le piccole flessioni registrate a livello globale causate dalla pandemia di Coronavirus, hanno rilevato che la temperatura media nel 2021, tra i mesi di gennaio e settembre, è stata di circa 1,09 gradi sopra la media 1850-1900, vale a dire sopra le temperature del periodo pre-industriale. Dal rapporto emerge poi che l’aumento dei livelli degli oceani ha subìto un’ulteriore impennata a partire dal 2013. Se dal 1993 al 2002 l’innalzamento delle acque era pari a 2,1 mm all’anno, dal 2013 sino a oggi l’incremento di altezza delle aree acquatiche del pianeta è cresciuto di 4,4 mm all’anno.
October 31, 2021
«Gli eventi meteorologici estremi sono la nuova normalità»
Commentando i dati, Petteri Taalas, il segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, ha osservato che «gli eventi meteorologici estremi sono la nuova normalità» ed esiste «una crescente evidenza scientifica che alcuni di questi sono causati dagli esseri umani». Taalas, nel corso della presentazione dei dati, ha fornito diversi esempi degli eventi meteorologici alterati ed estremi, causati dai cambiamenti climatici e che rappresentano la «nuova normalità». «Un’ondata di calore in Canada e vicino agli Stati Uniti ha spinto le temperature a quasi 50 gradi. La Valle della Morte in California ha raggiunto i 54,4 gradi durante le numerose ondate di calore nel Sud-Ovest degli Stati Uniti, mentre molte parti del Mediterraneo hanno sperimentato temperature da record: questo caldo eccezionale è stato spesso accompagnato da incendi devastanti».
I problemi idrici globali, dalla siccità al repentino scioglimento dei ghiacciai
Stessi mutamenti, in negativo, anche sul fronte idrico globale: Da quando esistono le rilevazioni, per la prima volta nella storia è piovuto anziché nevicato in cima alla calotta glaciale della Groenlandia – ha spiegato Taalas -. I ghiacciai del Canada sono in rapido scioglimento, la quantità di pioggia che di solito cade durante diversi mesi è caduta in poche ore in zone della Cina e diverse parti dell’Europa hanno subito gravi alluvioni, che hanno causato decine di vittime e miliardi di danni. Inoltre – ha proseguito – per il secondo anno di seguito di siccità nell’America Latina subtropicale ha ridotto il flusso dei grandi bacini fluviali e ha colpito l’agricoltura, i trasporti e la produzione di energia». E il segretario generale del Wmo, in chiusura del suo discorso, ha osservato: «Con l’attuale tasso di aumento delle concentrazioni di gas serra prevediamo un aumento delle temperature alla fine di questo secolo ben al di sopra degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. La Cop26 è una opportunità per rimetterci in carreggiata»
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