Greta Thunberg non si accontenta del G20: «Per i leader il cambiamento climatico non è una priorità»
Mentre il G20 di Roma si sta chiudendo, a Glasgow in Scozia si sta per aprire la Cop26, l’incontro dedicato al clima che dovrebbe fare il punto sulla lotta al cambiamento climatico e fissare i nuovi obiettivi per i prossimi anni. È qui che si trova ora Greta Thunberg, l’ispiratrice del movimento Fridays for Future. Intervistata dal giornalista Andrew Marr della Bbc, Greta ha detto: «L’obiettivo di arrivare a 1,5 gradi di riscaldamento globale è possibile in teoria ma fino a questo momento i leader del pianeta hanno rifiutato di portare avanti azioni concrete: il cambiamento climatico non è una priorità per loro». Per l’attivista svedese le responsabilità maggiori della lotta al cambiamento climatico devono essere prese dai Paesi più ricchi. E non solo, è importante che continuino le pressioni dei Paesi Occidentali verso la Cina: «Si può sempre scaricare la colpa su qualcun altro, invece è importante lavorare insieme a livello internazionale e globale per far sì che ciascuno si muova verso la transizione e un’economia sostenibile, non ultimo facendo pressione sulla Cina che continua a costruire impianti a carbone, qualcosa che per me è fuori dalla realtà».
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