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G20 di Roma, chiuso l’accordo finale: tetto di 1,5 gradi e fondo di 100 miliardi per i Paesi in via di sviluppo

31 Ottobre 2021 - 13:57 Redazione
Raggiunta un'intesa sugli aspetti che riguardano il clima, su cui si è negoziato fino alla fine. Nella Dichiarazione finale del G20 c'è spazio anche per migranti e vaccini anti-Covid

Continua anche oggi, 31 ottobre, il vertice del G20 a Roma alla presenza dei capi di Stato e di governo. La prima tappa della mattinata è stata alla Fontana di Trevi dove i leader di tutto il mondo hanno lanciato la monetina di 1 euro coniata appositamente per il G20. La cancelliera tedesca Angela Merkel si è poi sciacquata le mani nella Fontana. Ingenti le misure di sicurezza. Inizialmente era stata avanzata l’ipotesi di svuotare la Fontana di Trevi per allestire un set fotografico con tutte le personalità presenti. Contrario il prefetto di Roma per le difficoltà nel garantire la sicurezza, in quella location, di tutti i leader mondiali. Troppe le abitazioni private non controllabili in maniera adeguata. Immediata la replica della Caritas Roma (a cui andranno le monetine dei leader per sostenere le famiglie in difficoltà, ndr): «Speriamo che tra i frutti di questo meeting, in cui si parla di migrazioni e di vaccini ai Paesi meno sviluppati, per i poveri non ci siano solo le monetine della più bella fontana del mondo».

«L’esito del G20 è un tragico disastro». Europa verde denuncia le timidezze di Usa e Ue sul clima

Crescono le voci di dissenso per il Patto sul clima che i Paesi partecipanti al G20 hanno siglato oggi, 31 ottobre. Il co-portavoce nazionale di Europa verde, Angelo Bonelli, ha attaccato duramente le conclusioni prese al vertice di Roma: «L’esito del G20 per il futuro del Pianeta e’ stato un tragico disastro. Con Il freno posto da Cina, India, Russia e Arabia Saudita, quella del Rinascimento di Renzi e le timidezze degli Usa e dell’Europa non sarà possibile fermare il riscaldamento entro la soglia di 1,5°, e questo renderà impossibile arrivare a emissioni nette zero almeno entro il 2050».

Delusione per l’accordo sul clima. Legambiente: «Mancano impegni concreti»

«Dal G20 di Roma ci aspettavamo più risposte e azioni concrete sul fronte della lotta alla crisi climatica. Siamo delusi dal Patto per il clima siglato oggi. Si tratta di un accordo che va a formalizzare quanto già acquisito senza prevedere impegni concreti sulla finanza climatica, a partire dall’Italia che non ha messo sul tavolo il suo giusto contributo – almeno 3 miliardi di euro l’anno – ai 100 miliardi di dollari complessivi promessi a Parigi come impegno collettivo dei Paesi industrializzati per aiutare quelli più poveri nell’azione climatica». Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha pubblicato una dura critica sulle decisioni assunte dal vertice della Capitale. «Al Presidente del consiglio Mario Draghi chiediamo che l’Italia a Glasgow si impegni a colmare, entro la fine di quest’anno, il miliardo di euro ancora mancante rispetto ai 4 miliardi di dollari promessi a Parigi per il periodo 2015-2020 e a mobilitare almeno 3 miliardi di euro l’anno, a partire dal prossimo, per garantire la ”sua giusta quota” dell’impegno collettivo di 100 miliardi di dollari», ha aggiunto Ciafani.

Lo strappo della Russia sulla neutralità carbonica: «2050? Ambizioni vuote»

«La Russia cercherà di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060». Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov ha respinto quelle che definisce «ambizioni vuote», ovvero raggiungere la neutralità entro il 2050, come avrebbe voluto scrivere, nella dichiarazione finale del G20, la maggior parte dei Paesi partecipanti. Alla fine, è stato depennato dal documento l’impegno di azzerare le emissioni entro il 2050, in seguito alle pressioni della Russia, ma anche di Cina e India. «Il 2050 non è un numero magico, se questa è l’ambizione dell’Ue, altri Paesi hanno altre ambizioni – ha aggiunto Lavrov». Il ministro russo ha anche definito «poco elegante» presentare la data del 2050 in sede di G20, visto che era stata concordata in ambito G7. Lavrov, nel breve briefing con la stampa, ha riferito di aver avuto un colloquio con Joe Biden, ma non con il suo omologo Antony Blinken a Roma. Per l’Italia, invece, c’è stato un bilaterale tra il ministro russo è l’omologo Luigi Di Maio.

L’appello di Draghi sul clima

Nella seconda giornata del G20 si parlerà di clima e sviluppo sostenibile. «La lotta al clima è la sfida del nostro tempo. O agiamo ora e affrontiamo i costi della transizione e riusciamo a renderla più sostenibile o rinviamo e rischiamo di pagare un prezzo più alto dopo e il fallimento», ha detto il presidente del Consiglio italiano nel corso dell’evento Ruolo del settore privato nella lotta ai cambiamenti climatici, cominciato alle 10.30 circa, alla Nuvola di Fuksas, alla presenza del principe Carlo d’Inghilterra. «Dobbiamo agire rapidamente per evitare conseguenze disastrose sul clima […] La presidenza italiana del G20 vuole spingere la crescita economica e renderla più sostenibile: lo dobbiamo ai cittadini, al pianeta e alle future generazioni», ha aggiunto il premer chiedendo che «pubblico e privato facciano la loro parte», che tutti «ascoltino la comunità scientifica» senza perdere altro tempo e che gli impegni sul clima non possono più essere rimandati. Per questo bisognerebbe predisporre il prima possibile «tagli immediati, rapidi e considerevoli alle emissioni per evitare conseguenze disastrose». Insomma, prima che sia troppo tardi.

Le parole del principe Carlo

A rincarare la dose è stato il principe Carlo d’Inghilterra: «Sono grato al premier Draghi per aver riconosciuto l’importanza di certi temi e averli messi al centro di questo evento. Abbiamo una responsabilità enorme nei confronti delle generazione di chi non è ancora nato – ha proseguito – Ho dedicato gli ultimi 40 anni ai temi ambientali, ultimamente ho notato un cambiamento nell’atteggiamento generale».

Le proteste degli ambientalisti

Intanto gli ambientalisti del Climate Camp si sono incatenati alla cancellata del Foro di Traiano con dei cartelli con su scritto «Crisi climatica ed ecologica, i governi hanno fallito». Subito dopo alcuni di loro, circa 15, hanno bloccato il traffico sedendosi sulla carreggiata. Sono monitorati dalle forze dell’ordine.

ANSA/SECONDINO | Nuova azione degli attivisti del Climate Camp per il G20 di Roma

Raggiunto l’accordo sul clima

Alle 11.05 è cominciato il vertice su Cambiamento climatico e ambiente a cui ha preso parte anche il premier italiano che ha detto: «I passi approvati (per il clima, ndr) sono insufficienti. Vinciamo o falliamo insieme. Come G20 abbiamo la responsabilità di mostrare la nostra leadership e guidare il mondo verso un futuro più sostenibile». Intanto è stato chiuso l’accordo sulla dichiarazione finale del vertice G20. Secondo fonti diplomatiche, tra l’altro, sarebbe stata raggiunta un’intesa anche sugli aspetti che riguardano il clima, su cui si è negoziato fino alla fine, non con poche difficoltà. Anzitutto i Paesi del G20 entro l’anno termineranno i finanziamenti a nuove centrali a carbone.

L’obiettivo resta quello della deadline «a metà del secolo». Nessun accordo è stato raggiunto, invece, sulla data del 2050. Si è tenuto conto, infatti, delle «diversità» di vedute, soprattutto dei Paesi “scettici” come Cina, India e Indonesia. Trovata, invece, l’intesa sul tetto massimo di 1,5 gradi per il riscaldamento globale. Nel documento finale c’è anche il fondo per il clima da 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 (e fino al 2025) per il sostegno ai Paesi in via di sviluppo e l’impegno a «intraprendere ulteriori azioni sul clima in questo decennio». Prima di tutto la riduzione delle «emissioni collettive di gas serra, tenendo conto delle circostanze nazionali e rispettando i nostri Ndc (gli impegni presi da ogni Paese)».

Vaccini anti-Covid per tutti

Sul fronte Covid, invece, i leader del G20 si impegneranno a garantire l’accesso tempestivo, equo e universale a vaccini sicuri ed efficaci, in particolare ai Paesi a basso e medio reddito. L’obiettivo è quello di vaccinare almeno il 40 per cento della popolazione mondiale nel 2021 e il 70 per cento entro la metà del 2022, come si legge sulla dichiarazione finale del vertice. I leader del G20 si impegneranno, inoltre, a sostenere gli sforzi per ridurre a 100 giorni il periodo necessario per sviluppare nuovi vaccini, farmaci e test in caso di nuove pandemie. C’è anche l’impegno a riavviare i viaggi internazionali «in modo sicuro e ordinato»: «A tal fine – si legge – prendendo in considerazione le politiche nazionali di salute pubblica, riconosciamo l’importanza di standard condivisi per garantire viaggi senza interruzioni, compresi i requisiti e i risultati dei test, i certificati di vaccinazione, l’interoperabilità e il riconoscimento reciproco delle applicazioni digitali, pur continuando a proteggere la salute pubblica e garantendo la privacy e protezione dei dati».

Questione migranti

Sul fronte migrazioni, altro tema delicato e spinoso soprattutto per il nostro Paese, il G20 si impegna a misure per la piena inclusione dei migranti. «L’impatto della pandemia ci ha messo di fronte a nuove sfide per quanto riguarda le migrazioni nelle nostre economie globalizzate. Ci impegniamo ad adottare misure per sostenere la piena inclusione dei migranti, compresi i lavoratori, e dei rifugiati, nello spirito della cooperazione internazionale e in linea con le politiche, la legislazione e le circostanze nazionali, garantendo il pieno rispetto dei loro diritti e libertà fondamentali indipendentemente dal loro status migratorio», si legge nella bozza della Dichiarazione finale del G20.

Gli appuntamenti di oggi 31 ottobre

Bilaterale Draghi-Trudeau e Draghi-Wang Yi

Terminato l’incontro tra il capo della diplomazia americana Antony Blinken e il suo omologo cinese Wang Yi. È durato un’ora. Si è trattato del secondo colloquio dopo le tensioni sino-americane. Il precedente si era svolto, in un clima non del tutto sereno, lo scorso marzo in Alaska quando la delegazione cinese aveva rimproverato gli americani davanti ai media. Al G20 di Roma, invece, Blinken ha detto al ministro degli Esteri cinese che gli Stati Uniti sono molto preoccupati per l’atteggiamento di Pechino su Taiwan che, di fatto, sta aumentando le tensioni nell’area. Un colloquio che i beninformati definiscono «sincero, costruttivo e produttivo» anche se Blinken non ha nascosto le preoccupazioni del governo Usa che, nonostante tutto, vuole avere buoni rapporti con Pechino. E, guarda caso, proprio in queste ore, la Cina ha inviato 8 aerei militari a violare lo spazio di identificazione di difesa di Sud-ovest di Taiwan.

Incontro Boris Johnson-Emmanuel Macron

Alle 10 si è tenuto l’incontro tra il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron dopo lo scontro a distanza sulla cosiddetta “guerra delle capesante”, ovvero la disputa sulle licenze per i pescatori francesi nelle acque della Manica dopo la Brexit. Un incontro che arriva dopo le minacce di ritorsioni da parte di Parigi che, di fatto, ha bloccato un peschereccio britannico. Johnson e Macron, in questa occasione, hanno deciso di mettere in atto già «nei prossimi giorni» misure che portino alle de-escalation sulle tensioni importanti scatenatesi tra i due Paesi. L’auspicio è che Parigi «ritiri le sue minacce» di ritorsioni, considerate del tutto ingiustificate da Londra. Prima del colloquio con Macron e prima del lancio della monetina alla Fontana di Trevi, tra l’altro, il premier britannico e la moglie Carrie sono andati in visita privata ai Fori Imperiali.

Incontro Joe Biden-Erdogan

Si è concluso anche il bilaterale tra il presidente americano Joe Biden e il presidente turco Erdogan. Un incontro, inizialmente previsto a Glasgow durante i lavori della Cop26, e anticipato a oggi, 31 ottobre. «Azioni precipitose non apporteranno alcun beneficio ai rapporti tra Usa e Turchia», ha detto, nel corso del colloquio, il capo della Casa Bianca Biden al presidente turco Erdogan, secondo quanto riferito da un funzionario Usa alla Cnn. Biden, poi, ha detto di essere preoccupato per il possesso, da parte della Turchia, del sistema di difesa missilistico russo S-400.

Joe Biden-Ursula von der Leyen, via i dazi su alluminio e acciaio

Biden, poi, ha annunciato l’immediata rimozione dei dazi Usa sull’acciaio e sull’alluminio europei e la Commissione Europea proporrà di fare lo stesso verso quelli americani. A comunicarlo sono stati il presidente americano e la presidente Ursula von der Leyen in una conferenza stampa congiunta a margine del G20. «L’accordo tra Usa e Ue sui dazi di alluminio e acciaio testimonia che, usando la nostra forza economica e diplomatica, possiamo trovare soluzioni che garantiscano la competitività dell’industria siderurgica americana, tutelino i lavoratori americani e contribuiscano alla lotta ai cambiamenti climatici, contrariamente a certe false convinzioni», ha detto Biden.

Bolsonaro non parlerà ai media, a Pistoia invece incontrerà Salvini

Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro, invece, non terrà alcuna conferenza stampa al termine del G20 (alle 15.40, infatti, è prevista la sessione conclusiva del vertice, seguita dalla conferenza stampa del presidente del Consiglio Mario Draghi e poi di tutti gli altri leader). Bolsonaro, dunque, non incontrerà i giornalisti e andrà via subito diretto ad Anguillara Veneta, città da cui provengono i suoi antenati e dove riceverà la contestata cittadinanza onoraria. Martedì volerà a Pistoia per una cerimonia in memoria dei caduti brasiliani nella Seconda guerra mondiale. Lì incontrerà il leader della Lega Matteo Salvini. Oggi, invece, è stato immortalato, nei pressi del Vaticano, mentre ascoltava un artista in strada e scattava foto con bambini e famiglie.

Foto in copertina: ANSA/PALAZZO CHIGI/ FILIPPO ATTILI

Video di G20/YOUTUBE e AGENZIA VISTA/Alexander Jakhnagiev

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