Report: troppo vaccino agli anziani, l’errore di Aifa su Moderna che ha portato a somministrare dosi in più
Tra settembre e ottobre, durante la campagna di immunizzazione, gli anziani hanno ricevuto una quantità sbagliata del vaccino di Moderna. Il tutto a causa di un errore di comunicazione tra Aifa e ministero della Salute. Ne parlerà stasera Report in un servizio sulla terza dose firmato da Manuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale, anticipato oggi su il Fatto Quotidiano. L’errore è nato con la terza dose e il via libera per le persone fragili e gli over 60. Quando il 9 settembre Aifa ha dato il via libera al booster ha indicato l’uso di un vaccino a mRNA. Ovvero o Pfizer e Moderna. Ma a dosaggio intero. Mentre per gli immunodepressi si parla di “dose addizionale”, per gli anziani è un booster, ovvero un rinforzo per ripristinare la protezione. Per questo, spiga il servizio, la dose di Moderna può avere un dosaggio minore.
E a suggerirlo è stata la stessa azienda, come si spiega nei documenti che accompagnano il vaccino: l’aumento degli anticorpi è praticamente identico, ma dimezzando la quantità si ottengono il doppio delle dosi. In più, nelle ricerche «è stata osservata una tendenza verso una minore reattogenicità». Ovvero, minore rischio di reazioni avverse. Ma quando Aifa ha raccomandato entrambi i prodotti, ha scritto che «in base alle conoscenze attuali, il dosaggio raccomandato per la dose booster è uguale al dosaggio autorizzato per il ciclo primario». La richiesta di Moderna presentata a Fda ed Ema è del 3 settembre, sei giorni prima della decisione di Aifa. Che ha portato il ministero a trasmettere ai centri vaccinali l’ordine di somministrare una dose intera: 100 microgrammi invece di 50. Il ministero l’8 ottobre cambia idea e specifica di utilizzare soltanto Pfizer. 30-40 mila anziani, secondo i calcoli di Report, ha intanto ricevuto la dose intera.
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