La Cop26 entra nel vivo. Biden: «Ridurremo le emissioni entro il 2030». Johnson cita Greta: «Dopo Parigi abbiamo fatto ‘bla bla bla’»
A Glasgow sono iniziati oggi, 1 novembre, i lavori della conferenza Onu sul clima, la Cop26. Un appuntamento – ufficialmente cominciato ieri – che arriva sulla scia del G20 di Roma dove i capi di Stato e di governo hanno raggiunto un accordo per il raggiungimento delle zero emissioni entro la metà del secolo. A Glasgow oggi si tiene il World Leaders Summit, con capi di Stato e di Governo che nei rispettivi discorsi (qui l’intervento del premier italiano Mario Draghi) potranno annunciare le misure che i rispettivi Paesi intendono adottare nell’ambito dell’impegno per la decarbonizzazione. L’aumento degli impegni nazionali per il taglio delle emissioni di gas serra è l’obiettivo principale della conferenza.
Biden: «Nessuno può farcela da solo»
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, giunto a Glasgow da Roma, dove ha partecipato al G20, ha detto: «Nella lotta ai cambiamenti climatici nessuno può farcela da solo, agire è nell’interesse di tutti. Dobbiamo investire nell’energia pulita, ed è quello che faremo negli Usa, ridurremo le emissioni entro il 2030». «Ognuno svolga la sua parte con piani specifici, soprattutto le nazioni più sviluppate», ha aggiunto. «Non c’è più tempo per restare a guardare, ogni giorno che tarderemo i costi della non azione aumenteranno. Possiamo farcela, dobbiamo solo fare una scelta».
Guterres: «Stiamo andando verso il disastro»
Tra gli interventi più attesi, quello del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres: «Basta brutalizzare la biodiversità. Basta ucciderci con il carbonio. Basta trattare la natura come fosse un bagno. Basta bruciare, perforare e scavare più a fondo. Stiamo scavando le nostre stesse tombe». Guterres ha poi aggiunto: «Stiamo ancora andando verso il disastro climatico. I giovani lo sanno. Ogni Paese lo vede».
November 1, 2021
Johnson: «Non possiamo permetterci un flop»
Aprendo il summit, il premier britannico Boris Johnson ha detto che un fallimento della conferenza non è un’opzione, e che scatenerebbe ondate di «collera» nel mondo. Johnson, rifacendosi alle parole di Greta Thunberg, ha ammesso che dopo l’Accordo di Parigi del 2015 i leader mondiali hanno fatto troppo «bla bla bla» sul fronte della lotta al cambiamento climatico.
Il discorso del principe Carlo
Nel suo discorso, il principe Carlo ha detto: «Il mondo deve mettersi in una disposizione di spirito bellica, da ultima spiaggia, di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici che incombono sul pianeta. Dobbiamo metterci sul piede di guerra», ha aggiunto, ribadendo quanto già anticipato in Italia, a Roma. «Abbiamo bisogno – continua il principe Carlo – di una campagna in stile militare per dispiegare la forza delle migliaia di miliardi» necessarie a garantire la transizione verso un’economia che sia più sostenibile anche nei Paesi poveri. Per lui la Cop26 non è altro che «l’ultima chance» per evitare di lasciare questa situazione disastrosa in mano alle future generazioni. Il principe Carlo è presente a Glasgow in veste di co-reggente di fatto in assenza della regina Elisabetta, tenuta a riposo dai medici.
Assenti Putin, Xi ed Erdogan
Assenti Vladimir Putin e Xi Jinping, presidenti di Russia e Cina. Non sarà presente nemmeno il presidente turco Erdogan per problemi relativi alle misure di sicurezza. Secondo i media turchi, gli organizzatori avrebbero messo dei limiti rispetto alla dimensione della delegazione turca e al numero di veicoli a loro disposizione. Da qui la decisione di non andare alla conferenza. Il ministro dell’ambiente Murat Kurum e gli altri alti funzionari del governo turco saranno comunque presenti. La Turchia è stato l’ultimo Paese del G20, e tra gli ultimi al mondo, a ratificare l’accordo di Parigi sul clima.
Il programma di Draghi
Il presidente del Consiglio Draghi è arrivato a Glasgow in torno alle 12 italiane. Il premier ha subito preso parte alla cerimonia di apertura, nella Sala Plenary Cairn Gorm ed è intervenuto intorno alle 14 ora italiana. Alle 14.30 è iniziata una tavola rotonda “Action and Solidarity – the Critical Decade”, copresieduta da Johnson e dallo stesso Draghi. Alle 17.15 (18.15 ora italiana) si terrà una conferenza stampa del premier.
Foto in copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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