Afghanistan, gli 007 addestrati dagli Usa si stanno unendo all’Isis-k
Colpo di scena in Afghanistan: gli 007 afgani addestrati dalle forze militari statunitensi, hanno trovato posto nelle file dell’Isis-k. Un cambiamento, quello delle ex spie, spesso dettato dall’opportunità di avere un nuovo lavoro e quindi denaro sufficiente per vivere; in questo caso lo Stato islamico rappresenta l’unica alternativa. Dopo essere stati abbandonati dai loro mentori e protettori Usa, si ritrovano a confluire nei nuclei combattenti dell’Isis Khorasan. Il Wall Strett Journal racconta che, anche se il numero di disertori che si uniscono al gruppo terroristico è relativamente piccolo, questo è comunque in crescita. Le nuove reclute apportano allo Stato islamico competenze nelle tecniche di raccolta di informazioni e di guerra, rafforzando così le capacità dell’organizzazione estremista. Come spiega La Stampa, tra loro vi è un ex militare che gestiva le polveriere di Gardez nella provincia di Paktia: è stato tra i primi ad entrare nell’Isis. Un altro componente delle vecchie forze speciali afgane, dopo essersi dato alla fuga, in poco tempo è ricomparso tra i membri dello Stato islamico. «In alcune aree del Paese l’Isis è diventata un’opzione assai attraente per le forze di sicurezza governative lasciate indietro o dimenticate» dagli alleati occidentali, spiega al Wsj Rahmatullah Nabil, ex numero uno del National Directorate of Security, la vecchia agenzia di intelligence, che ha lasciato l’Afghanistan prima dell’arrivo dei talebani. «Se ci fosse stato un movimento di resistenza – prosegue l’ex 007 – questi uomini si sarebbero uniti ad esso, ma in mancanza di alternative sostanziali l’Isis rimane l’unico gruppo armato».
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