Green pass, Costa: «Con 90% di vaccinati va rivisto», ma non prima di quattro mesi. Ieri solo 7.500 prime dosi
L’uso del Green pass così come avviene oggi potrebbe presto cambiare secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che rilancia la soglia del 90 per cento di vaccinati come un obiettivo utile per allentare ulteriormente le misure anti Covid, soprattutto legate al certificato verde. A 24 Mattino su Radio24, Costa ha ribadito quanto la durata dello stato di emergenza, che potrebbe essere prolungato almeno fino a marzo 2022, sia strettamente legato all’andamento della campagna vaccinale. Di conseguenza con un numero maggiore di vaccinati, secondo Costa ci potranno essere migliori condizioni per valutare possibili allentamenti: «Credo che vadano date delle prospettive ai cittadini – ha aggiunto – io credo che con il 90 per cento dei vaccinati si possano prendere in considerazione l’allentamento delle misure, come la revisione dell’utilizzo del Green pass con una sua estensione più ridotta rispetto a quanto previsto oggi».
Una linea già indicata da buona parte degli esperti del governo nell’emergenza Covid, così come aveva anticipato giorni fa il consulente del ministro Roberto Speranza, Walter Ricciardi, secondo il quale si sarebbe potuto valutare anche un uso meno rigido delle mascherine una volta raggiunta la soglia del 90% di vaccinati. D’accordo anche il generale Francesco Paolo Figliuolo, che vede la soglia avvicinarsi con l’86 per cento di italiani che al momento ha ricevuto almeno una dose e l’83 per cento completamente vaccinato, nonostante i ritmi delle dosi giornaliere in forte rallentamento. Solo ieri 1 novembre, certo un giorno festivo, le prime dose sono state appena 7.500, la stessa cifra di domenica 31 ottobre. Un trend costante registrato dopo il 15 ottobre, primo giorno del Green pass obbligatorio per i lavoratori, quando le prime dosi sono state oltre 71 mila, cifra mai più eguagliata nei rapporti quotidiani. Con un ritmo medio di 18mila dosi quotidiane, le stime – riporta Skytg24 – prevedono che la soglia del 90 per cento non potrà essere raggiunta prima di marzo 2022.