Nervi tesi a Trieste, domani in 8 mila sfidano l’ordinanza del sindaco: «Non obbediamo a tutto». Indagati 4 No Green pass
Nonostante il preoccupante aumento dei contagi, alla vigilia del corteo che si terrà domani, 6 novembre, a Trieste e promosso dal Coordinamento No Green Pass, gli organizzatori hanno fatto sapere che non organizzeranno «alcun servizio d’ordine e di controllo; siamo consapevoli dei rischi collegati al virus e siamo in grado di autotutelarci». La dichiarazione è stata diffusa dopo l’ordinanza del sindaco Roberto Dipiazza, che prevede di ingaggiare alcuni steward che controllino che i manifestanti indossino le mascherine e rispettino il distanziamento interpersonale durante le manifestazioni. La misura servirebbe ovviamente a contenere il contagio da Coronavirus. Il Coordinamento si è appellato invece «alla responsabilità e al buon senso» dei partecipanti «al di là delle imposizioni», «per la tutela della salute individuale e collettiva». Alla manifestazione sono previste circa 8 mila presenze. Se il comitato dovesse davvero non rispettare le regole impartite dalla questura, gli organizzatori rischiano sanzioni amministrative pecuniarie da 400 a mille euro. Gli stessi importi possono essere addebitati in un secondo momento ai manifestanti che non rispettano le misure sanitarie. Gli organizzatori rischiano anche una denuncia per manifestazione non autorizzata.
Il corteo
Secondo il provvedimento del Questore di Trieste, la manifestazione si terrà tra le 15 e le 18, e non fino alle 21 come riportato nel preavviso, e non si avvicinerà a obiettivi ritenuti sensibili. Il tragitto non terminerà in Largo Riborgo, ma in piazza della Libertà, punto di partenza del corteo. I manifestanti non attraverseranno piazza della Borsa e corso Italia, ma le Rive e via Mazzini per poi proseguire verso piazza Goldoni, via Carducci e piazza Oberdan e infine piazza della Libertà.
Quattro persone indagate per manifestazione 18 ottobre
Nel frattempo quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati della Procura di Trieste perché coinvolti, con ruoli diversi, nel blocco del varco 4 del Molo Settimo del Porto di Trieste e gli scontri tra manifestanti No Green pass e Polizia nel rione di Campi Elisi dopo lo sgombero forzato dell’area, avvenuti il 18 ottobre. La Procura contesta i reati di interruzione di pubblico servizio, invito a disobbedire alle leggi statali in violazione alla legge sulla pubblica sicurezza e resistenza a pubblico ufficiale.
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