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Crescono i contagi in Veneto, sospetto legame con Trieste. Zaia: «Comincio a preoccuparmi: in 7 giorni +50% nelle terapie intensive» – Il video

05 Novembre 2021 - 14:47 Giada Giorgi
Il presidente del Veneto in conferenza stampa da Verona ha riportato un aumento dei ricoveri per Covid in area critica da 30 a 46 pazienti. «Se va avanti così lasceremo la zona bianca»

Il 50% di pazienti in più ricoverati per Covid in terapia intensiva in una sola settimana. Questo è il dato che comincia a preoccupare il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. La curva della pressione ospedaliera nel territorio del Nord Italia ha visto un incremento in 7 giorni da 30 a 46 pazienti. «Se questo è un trend comincio davvero a preoccuparmi», ha detto Zaia, «stiamo già lavorando a pieno regime con le terapie intensive». Per ora il Veneto è in zona bianca come tutto il resto d’Italia ma alla luce degli ultimi dati il presidente non esclude possibili cambiamenti. «Restiamo in bianco ma non è una cosa scritta sulla pietra. Se continuiamo così in poche settimane qualche viraggio di colore potrebbe accadere» ha commentato, «perché buttare il lavoro di mesi per mangiare le castagne in piazza?». A poche ore dall’annuncio dell’Oms sull’arrivo ufficiale della quarta ondata in Europa, il territorio di Zaia ha registrato solo nell’ultima settimana un tasso di incidenza pari a 75,3 casi ogni 1.200 abitanti, con un indice Rt pari a 1.1.

«Non abbiamo elementi per legare questo aumento con le partecipazioni alle proteste di Trieste» ha aggiunto il presidente, «anche perché oggettivamente quando si fa il contact tracing è facoltà del singolo dire se ha manifestato». La domanda è se gli assembramenti delle numerose manifestazioni No Green pass avvenuta nel capoluogo giuliano abbiano favorito la diffusione anche sul territorio venero. «A noi comunicazioni ufficiali da Trieste non sono arrivare», ha continuato Zaia, «possono dichiarare quello che vogliono: i contatti stretti, la genesi dell’infezione oppure no». L’urgenza ora è quella di proteggersi il più possibile da un virus che ha ripreso a circolare più di prima. A questo proposito Zaia ribadisce l’obbligo di mantenere la mascherina anche all’aperto: «Abbiamo l’obbligo di non dismettere la mascherina, anche negli spazi aperti dove c’è assembramento», ha insistito, «serve ragionare sul fatto che anche un vaccinato può trasmettere il virus».

«Bisogna convincere chi ha paura del vaccino»

A proposito di vaccini Zaia invita a un più forte impegno nel convincimento di chi «ha ancora paura o è male informato», ribadendo il suo scetticismo riguardo a un obbligo vaccinale per tutti. «Non credo all’obbligatorietà perché in un paese democratico vorrebbe dire accompagnamento coatto, ma ora bisogna parlare con chi ha timore». Il presidente ha sottolineato come la regione Veneto sia uno dei territorio in cui sono state eseguite più somministrazioni di vaccino anti Covid. «Siamo in pandemia non vorrei che qualcuno se lo fosse dimenticato. In 20 mesi ci siamo rovinati la vita oltre a quelli che l’hanno persa», ha detto in riferimento a chi ancora preferisce non vaccinarsi. «Se oggi siamo nella libertà, dobbiamo riconoscere il merito a chi si è vaccinato».

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