Salvini dice che nella Lega è tutto ok ma Giorgetti ha mollato il Consiglio senza parlare (e oggi non sarà a Milano)
È veramente scoppiata la pace tra il segretario Matteo Salvini e il titolare del Mise Giancarlo Giorgetti? È stata davvero risanata la frattura, a lungo smentita negli ultimi mesi, tra “Lega d’opposizione” e “Lega di governo”? Dalle ultime parole del segretario del Carroccio sembrerebbe di no. Arrivando alla scuola di formazione della Lega a Milano, Salvini è tornato su quanto successo durante il consiglio federale della Lega di giovedì scorso a Roma e ha ribadito: «Abbiamo parlato di futuro, perché per me le polemiche sono una fastidiosa perdita di tempo: il confronto è bello, la polemica no». E però la polemica sembra andare avanti sempre nella stessa direzione, punzecchiando ancora una volta il dissidente Giorgetti. Giovedì scorso nella sala Salvadori della Camera, il “Capitano”, con un discorso fiume di cinquanta minuti in cui ha preteso «lealtà, silenzio e compattezza», ha tentato di ricompattare attorno a sé il consenso della flotta leghista. Il Carroccio, nel complesso e Giorgetti incluso, ha riconosciuto l’indiscussa leadership salviniana. Ma qualcosa sembra essere comunque rimasto in sospeso. Già, perché come riportato da Il Foglio, al termine della lunga riunione, Salvini avrebbe chiesto al ministro di rilasciare immediatamente dei chiarimenti ai giornalisti, di «metterci la faccia», per evitare che «i giornali parlino delle nostre liti interne». Ma Giorgetti è andato via senza rilasciare alcuna dichiarazione.
Giorgetti: «Salvini ha ascoltato tutti, anch’io ho espresso le mie idee»
Il titolare del Mise, voluto dal presidente Mario Draghi (ma non proposto in sede di consultazioni da Salvini per la formazione del nuovo governo), ha però diramato una nota in tardissima serata: «Un bel consiglio federale. Una bella discussione, il confronto è sempre positivo. Salvini ha ascoltato tutti, anch’io ho espresso le mie idee. La Lega è una, è la casa di tutti noi e Salvini ne è il segretario. Saprà fare sintesi, porterà avanti la linea». Ma a distanza di giorni, la “linea” sembra ancora risentire dell’interferenza dei dubbi che Salvini nutre nei confronti del ministro Giorgetti. Per l’appuntamento odierno a Milano, Salvini ha infatti richiesto «un contributo a tutti i governatori e ai ministri, in presenza o in remoto. Io ci sono, Milano è la mia città». E il segretario della Lega, subito dopo, ha precisato: «Conto che tutti portino il loro contributo». Il titolare del Mise ha già fatto sapere che non sarà presente per «impegni pregressi». E dunque, il contributo da remoto di Giorgetti arriverà? Salvini attende una nuova prova di «lealtà».
Foto in copertina d’archivio: ANSA/CLAUDIO PERI
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