Il Tribunale di Milano ordina al Comune di riconoscere un bimbo con due papà
Il Comune di Milano non aveva riconosciuto un bimbo figlio di due padri, l’uno italiano, l’altro statunitense, nato con maternità surrogata. Il Tribunale ha ordinato all’amministrazione di trascrivere integralmente l’atto di nascita dei due papà, già registrati come tali negli Stati Uniti, riconoscendone dunque a pieno titolo l’omogenitorialità anche in Italia. La decisione del Tribunale arriva sulla scia della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso gennaio che ha dichiarato illegittimo il rifiuto del Comune di Milano di riconoscere la genitorialità di entrambi i padri. Il Tribunale del capoluogo lombardo ha sancito che «l’atto va trascritto e riconosciuto integralmente» poiché «la tutela del minore non può essere sospesa a tempo indeterminato, nell’attesa che il legislatore vari la normativa». Questo è dovuto al fatto che la Corte Costituzionale ha «di fatto confutato la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite» che riteneva il bimbo nato da maternità surrogata «adeguatamente tutelato mediante l’adozione in casi particolari», secondo la cosiddetta “stepchild adoption“. Secondo i giudici del Tribunale meneghino, dunque, il bambino deve essere «garantito» secondo i diritti e doveri della piena genitorialità, perché è un «soggetto certamente incolpevole rispetto alle scelte operate da coloro che hanno contribuito alla sua nascita».
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