Salvini e la nuova «Bestia»: dalla propaganda all’ufficio studi (con il possibile ritorno di Morisi)
«Abbiamo perso le elezioni anche perché i media ci hanno massacrato. Ci servirà un ufficio studi che faccia controinformazione rispetto ai giornali che ci attaccano ogni giorno». Che sia un alibi o meno, è questa la spiegazione che Matteo Salvini ha dato ai suoi riguardo alla débâcle delle ultime amministrative. Il 21 ottobre scorso, al Teatro Umberto – oltre a criticare le «rotture di cogli**i» di Giorgia Meloni -, il segretario ha illustrato all’entourage leghista la prossima mossa per invertire la rotta calante del consenso. Riabilitare la Bestia, orfana di Luca Morisi dopo che il digital philosopher è rimasto coinvolto nello scandalo di festini a base di sesso e droga nella sua casa di Belfiore. La procura di Verona sembrerebbe intenzionata ad archiviare la posizione di Morisi e Salvini, ancora una volta – nel libro di Bruno Vespa – ha ribadito: «La mia porta per lui è sempre aperta».
Così, potrebbe essere proprio il suo spin doctor di fiducia a guidare la nuova versione della Bestia accennata dal segretario. Sicuramente, nel nuovo think tank leghista confluiranno i sei ragazzi che dipendevano da Morisi, rimasti al loro posto nel team della comunicazione leghista. Al momento, sono pagati dai gruppi parlamentari di Camera e Senato. Tuttavia, il nuovo ufficio studi nel quale Salvini vorrebbe trasformare la Bestia dovrebbe essere sostenuto economicamente da una fondazione privata. Il restyling dell’animale della propaganda leghista passerà, poi, da un allargamento dell’équipe, includendo intellettuali vicino al partito e parlamentari particolarmente esperti in determinati campi. La nuova Bestia, infatti, non dovrebbe occuparsi soltanto della comunicazione leghista, ma dovrebbe diventare un ufficio in cui elaborare anche le strategie del partito e aggiornare la linea politica del Carroccio. Un ufficio studi, appunto, come quello di cui si sono dotati Fratelli d’Italia e Azione.
Leggi anche:
- Salvini dice che nella Lega è tutto ok ma Giorgetti ha mollato il Consiglio senza parlare (e oggi non sarà a Milano)
- Il piano di Salvini per uscire dal governo Draghi: «Tra lui e Giorgetti la convivenza è impossibile»
- Il futuro della Lega nelle parole di Giorgetti: «Il problema non sono io ma quale linea intende sposare Salvini»
- Maroni: «Salvini si liberi degli yes men e prenda il posto di Berlusconi, altrimenti la Lega rischia»
- Lega, niente strappo in consiglio federale: Salvini incassa la fiducia di Giorgetti