Vaccini ai bambini: il Cts vuole immunizzare gli under 12, un contagiato su 4 ha meno di 20 anni
Il Comitato Tecnico Scientifico va in pressing sul governo per il vaccino ai bambini. Ieri il coordinatore del Cts Franco Locatelli lo ha detto chiaro e tondo a In 1/2 ora da Lucia Annunziata: «l’immunizzazione degli under 12 servirà a tenere le scuole aperte». Ma su questo la maggioranza è divisa. E la Lega si schiera: «Ero contrario alla vaccinazione per i minorenni, tuttora sconsigliata in molti Paesi e da illustri scienziati, figurarsi per i bambini. Quanto allo stato d’emergenza se ci saranno pochi contagi non c’è emergenza, se ce ne sono tanti allora sarà sbagliata la strategia», dice il deputato Claudio Borghi. Anche Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia è per il no: «La vaccinazione dei bambini non può essere obbligatoria. E poi aspettiamo che ci vengano spiegare scientificamente le ragioni per le quali si ritiene che sia giusto farla».
La vaccinazione dei minorenni
Intanto però il Corriere della Sera fa notare che nell’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità si osserva una crescita dell’epidemia nei minorenni. Il 24% dei casi sono diagnosticati in una popolazione che ha meno di venti anni. Dal 20 ottobre l’Iss osserva un aumento dell’incidenza nelle fasce di età 0-9 e 10-19 «che risulta compresa tra i 50 e i 100 casi per 100.000 abitanti per la seconda settimana consecutiva». Questo dipende forse anche dalla maggiore attività di screening all’interno delle scuole ove sta tenendo la didattica in presenza. Ma anche perché la circolazione del virus si sta indirizzando verso le classi d’età meno «coperte» dal vaccino. In attesa delle autorizzazioni all’uso dei vaccini per la fascia tra i 5 e gli 11 anni (il giudizio dell’europea Ema è atteso a breve dopo il via libera per Pfizer dell’Fda americana) bisogna quindi spingere sulle vaccinazioni in quella tra i 12 e i 19 anni dove si assiste ad una preoccupante frenata dettata dalla resistenza delle famiglie.
Per questo, spiega il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, è necessario che i genitori facciano vaccinare i figli: «Mi aspetto una resistenza. Anche tra i 12 e i 15 anni, del resto, la percentuale di vaccinati è più bassa. Ma, da medico, mi auguro che almeno la metà dei 3,2 milioni di italiani tra i 5 e gli 11 anni, si vaccini. Prima ancora che per bloccare la circolazione del virus, nell’interesse dei bambini. Gli effetti della malattia, nel lungo periodo, sono subdoli e non risparmiano i giovani. Il Covid è meglio non prenderselo, a nessuna età». Ieri il Bambino Gesù ha fatto sapere che c’è un boom di ricoveri e anche alcuni casi gravi. Il governo pensava di far partire già a dicembre l’immunizzazione della fascia 5-11 anni. Ma il ritardo sulle terze dosi potrebbe far rallentare il piano.
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