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Covid, con la pandemia sono aumentati i casi di antisemitismo in Europa: il dato più alto in Germania

09 Novembre 2021 - 10:55 Redazione
Secondo l'ultimo report dell'Agenzia europea per i diritti fondamentali, la proliferazione degli episodi di antisemitismo è avvenuta principalmente online

Tra i contraccolpi della pandemia di Coronavirus che esulano l’ambito sanitario, l’Agenzia europea per i diritti fondamentali – la Fra – ha segnalato una recrudescenza dei casi di antisemitismo negli Stati membri dell’Ue. Nonostante l’assenza di una banca dati comune in grado di dare una fotografia aggiornata e omogenea, la Fra ha segnalato l’emersione di nuovi miti e teorie del complotto che accusano la comunità ebraica della diffusione del Sars-CoV-2. Sebbene le restrizioni alla mobilità – tra lockdown e altre misure per contenere i contagi – abbiano portato a una diminuzione degli episodi di violenza contro le persone di religione ebraica negli spazi pubblici, le aggressioni sono cresciute sul web. La Fra spiega che l’odio e l’antisemitismo online ha messo ormai radici salde nelle società europee. Purtroppo, con le criticità di una raccolta dati disomogenea tra i vari Paesi, è possibile fare un focus soltanto su quei Paesi che hanno sistemi di rilevamento dei casi abbastanza aggiornati.

Spicca la Germania, dove nel 2020 si sono registrati 2.351 crimini a sfondo politico con un movente antisemita: è la cifra più alta in Europa. La Fra, tuttavia, avverte che questo dato può significare semplicemente che i tedeschi abbiano un sistema più efficace per il rilevamento di questi episodi e non che siano i più afflitti dalla piaga dell’antisemitismo. Discorso analogo per i Paesi Bassi, al secondo posto in Ue con 517 casi nell’ultimo anno, e per la Francia, 339 casi. L’Italia si posiziona al quarto posto, con 101 aggressioni identificate dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti di discriminazione – l’Oscad – sulla base di indagini condotte dalla Polizia di Stato o dall’Arma dei Carabinieri. Dei casi denunciati dall’Oscad, 86 rientrano nel reato di istigazione alla violenza.

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