DAZN, Sky, pezzotti e siti stranieri: il derby infinito tra calcio legale e pirateria
Così come le banconote false sono nate insieme a quelle ufficiali, “nuove di zecca”, allo stesso modo la visione illegale del calcio in tv è vecchia come la tv a pagamento. È l’occasione che fa l’uomo pirata tv: ne sanno qualcosa i nonni dei tifosi di Inter e Milan che già negli anni Sessanta armeggiavano con le loro rudimentali antenne per vedere le partite di coppa dei campioni, inibite dalla Rai «per la sola zona di Milano». Allora bisognava cercare il segnale del ricevitore di Monte Penice, il più potente fuori dalla Lombardia. Ora, invece, con la nuova tecnologia tutto cambia. E lo sa bene DAZN che da metà dicembre 2021 fermerà gli abbonamenti multiuso. Ovvero, poco prima di Natale non si potranno più vedere le partite della Serie A – in partnership con Timvision – da più utenze con un unico abbonamento a contenuti digitali. Salvi solo coloro che si collegano dalla stessa rete fissa. Perché questo dietrofront? Per bloccare l’utilizzo fraudolento degli accessi a DAZN. Ma basterà questo per fermare coloro che non sono disposti a pagare l’abbonamento per vedere legalmente le partite?
Le app pirata sullo store di Google
La risposta è no. Sono tanti i modi per aggirare il sistema. Andiamo su Google: basta accedere allo store per trovare tutte lì le app pirata per guardare partite in streaming. Ancora più paradossale è che compaia, poco prima di queste ricerche, l’annuncio pubblicitario di DAZN.
Il segreto di Pulcinella di chi guarda le partite senza pagare un centesimo
A questo si aggiunga che le autorità italiane spesso si limitano a oscurare i siti “pirata” che, dunque, non risultano essere più accessibili dalla rete internet del nostro Paese. Ma, anche qui, i bene informati sanno che basta creare una Vpn, peraltro gratuita (dunque senza nemmeno sborsare un euro) per “spostare” il proprio indirizzo Ip all’estero e il gioco è fatto. Si può accedere senza problemi. Un gioco da ragazzi, che richiede pochissimo tempo e che, di fatto, aggira le restrizioni imposte dalle nostre autorità. C’è, peraltro, chi accede alle cosiddette liste IPTV che consentono di guardare questi contenuti in maniera semplicissima. Ovviamente in spregio alla legge. Ci sono le liste IPTV pubbliche e quelle private: le prime sono instabili, le seconde no ma spesso sono acquistate da privati o piccoli commercianti. Ma è bene ricordare che si rischia il carcere e persino le multe per il cosiddetto “pezzotto”.
In molti, infine, optano per la visione delle partite sulla tv portoghese o russa, dunque sui canali esteri sempre tramite VPN estera, che si ottiene – come già detto – gratuitamente e facilmente. La miniera d’oro, ci dicono i bene informati, sono i canali russi. E c’è di più: quando le autorità italiane prendono provvedimenti su alcuni siti che trasmettono in streaming le partite di calcio, ecco che questi cambiano subito dominio, modificando di poco il nome e riattivandosi nelle ore successive come se nulla fosse successo. Come cercarli? Sempre sui motori di ricerca, ovviamente.
Foto in copertina: EPA/LUKAS BARTH-TUTTAS
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