Bollette, il taglio dell’Iva frena i rincari: si pagherà solo sul consumo. Ma il conto aumenterà comunque
Due miliardi per il taglio dell’Iva in bolletta. Il governo Draghi comincia dagli oneri di sistema per fermare gli aumenti di elettricità e gas. E nella Legge di Bilancio che dovrebbe arrivare oggi in Parlamento sterilizza parte dell’imposta sul valore aggiunto. Ovvero quella sui costi non collegati all’energia acquistata. Ma relativi alle attività generali del sistema elettrico. Che pesano per il 30% del totale in bolletta. I due miliardi serviranno quindi a cancellare gli oneri di sistema. Ma potrebbero non essere sufficienti a contenere gli aumenti del primo trimestre 2023.
Gli aumenti di elettricità e gas
Il problema, spiega oggi il Mattino, è però che i soldi stanziati nella Finanziaria 2022 rischiano di non bastare per fermare del tutto i rincari previsti. Il peso degli oneri di sistema nel 2020 è stato di 14 miliardi su un totale di 40. Nel 2021 si è ridotto per gli interventi del governo, che ha dimezzato il peso degli oneri nel terzo trimestre. E li ha azzerati nel quarto. Grazie ai due decreti di luglio e settembre che hanno stanziato un totale di cinque miliardi. E i cui effetti scadranno a gennaio 2022. Quando si sommeranno quindi gli effetti di del nuovo rincaro dell’energia e dell’esaurimento degli aiuti dell’esecutivo. Per questo a Palazzo Chigi si pensa di destinare al contenimento degli aumenti anche 1,5 miliardi di euro che dovrebbero arrivare dalle aste per la CO2. Il conto totale dei soldi per i “diritti ad inquinare” pagati allo Stato potrebbe essere quindi girato al sistema energetico.
Per scontare soldi dalla bolletta dei cittadini. Intanto ieri il ministro dell’Economia Daniele Franco ha pronosticato che il prezzo dell’energia continuerà a salire fino alla fine dell’anno e poi è destinato a scendere. Gli aumenti del primo ottobre avranno un peso di 335 euro all’anno sulle famiglie secondo i calcoli delle associazioni di consumatori. «La straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30% di quella del gas», ha dichiarato all’epoca l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Ma la stangata rischia di essere soltanto rinviata.
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