Stretta del governo sui cortei no Green pass, concessi solo sit in lontano dal centro – La circolare del Viminale
Stretta del Viminale sui cortei no Green pass e No vax che da quindici settimane paralizzano le città italiane da nord a sud Italia. Al posto dei cortei, a partire dal prossimo sabato, saranno autorizzate solo manifestazioni in forma statica, lontane dai centri storici e dalle piazze che sono vicine a sedi istituzionali e alle attività commerciali, che da settimane denunciano perdite importanti. Uno sforzo ancora maggiore sarà chiesto poi alle forze dell’ordine che, anche alla luce dell’incremento di contagi da Coronavirus, avranno il compito di controllare il rispetto del distanziamento e l’uso delle mascherine. I prefetti si preparano dunque a recepire e mettere in pratica quanto contenuto nella circolare del Viminale. Scopo principale per il governo resta quello di evitare momenti di tensione, scontri e problemi di sicurezza e ordine pubblico, specie sotto il periodo delle feste natalizie. «Il diritto di manifestare è costituzionalmente garantito ma esiste anche un bilanciamento dei diritti – sono le parole della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese – si può manifestare ma servono regole che proteggano gli altri cittadini, il diritto al lavoro e il diritto alla salute».
Sit in lontani dalle aree sensibili
I prefetti dovranno individuare «specifiche aree urbane sensibili, di particolare interesse per l’ordinato svolgimento della vita della comunità, che potranno essere oggetto di temporanea interdizione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche per la durata dello stato di emergenza, in ragione dell’attuale situazione pandemica».
«Elevate criticità»
La ministra Lamorgese veicola nel documento un concetto di urgenza legato alle elevate criticità dei rischi che si stanno correndo. Le manifestazioni No vax e No Green pass, pur «rappresentative del diritto ad esprimere il dissenso, stanno determinando tuttavia elevate criticità sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché sul libero esercizio di altri diritti, pure garantiti, quali, in particolare quelli attinenti allo svolgimento delle attività lavorative ed alla mobilità dei cittadini, con effetti, peraltro, particolarmente negativi nell’attuale fase di graduale ripresa delle attività sociali ed economiche».
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