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Stop alle piazze No vax da sabato: stretta sui cortei, controlli e multe su Green pass e mascherine

stop cortei piazze no vax luciana lamorgese
stop cortei piazze no vax luciana lamorgese
La circolare del Viminale cambierà le regole delle manifestazioni No Green pass. Fuori dal centro della città e sit in con mascherine. Ma c'è chi minaccia di andare in piazza lo stesso. Il questore di Milano: «Ora vedremo un film diverso»

La rivoluzione partirà da sabato 13 novembre. Il ministero dell’Interno è pronto a varare la circolare che porterà la stretta su manifestazioni e cortei No vax e No Green pass. Mentre i prefetti in accordo con i sindaci cominciano già a pianificare interventi per limitare gli effetti delle proteste, non ultimo l’aumento dei contagi verificatosi a Trieste. Dove un ampio focolai si è sviluppato proprio tra chi protestava contro la Certificazione Verde Covid-19. Le linee guida ricalcheranno più o meno quelle dell’ordinanza del prefetto di Trieste Valerio Valenti. Che ha vietato fino alla fine dell’anno manifestazioni pubbliche in tutto il centro.

Il centro vietato ai No vax

La stessa regola servirà per fermare le sedici settimane di manifestazioni consecutive nel week end di Milano. Culminate in scontri con le forze dell’ordine e cittadini esasperati che lanciano secchiate d’acqua contro i manifestanti che bloccano il traffico. Il centro storico sarà quindi vietato ai No vax. Il Corriere della Sera oggi elenca le piazze dove non si potrà più manifestare: la zona del Duomo e di Brera e piazza Fontana a Milano, piazza del Popolo a Roma, Santa Croce e Santa Maria Novella a Firenze, il lungomare, piazza Dante e piazza del Plebiscito a Napoli. Così come piazza Maggiore a Bologna e le zone centrali di Bari, Lecce, Cagliari e Palermo. E non solo.

Perché a Roma intanto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza vuole anche spostare o vietare le iniziative di protesta che si svolgono a San Giovanni e alla Bocca della Verità, vicino al Circo Massimo. Le nuove regole porteranno anche il divieto di manifestare in prossimità di obiettivi sensibili e sedi istituzionali o di partito o sindacali. E fermeranno i cortei nei centri storici e nelle zone dedicate allo shopping natalizio. Così come verranno implementati limiti di orario per non andare a impattare con i flussi turistici. Senza vietare le manifestazioni, si cercherà di creare meno disagi possibili alla cittadinanza.

Le nuove regole su Green pass e mascherine

E non solo. Perché la ministra Luciana Lamorgese ha anche intenzione di far rispettare l’obbligo di mascherine all’aperto quando non è possibile rispettare la distanza di sicurezza. Nel mirino anche qui ci sono i sit-in di protesta. Le forze dell’ordine dovranno far rispettare l’obbligo anche attraverso multe e sanzioni. Che dovranno essere notificate celermente. Un altro capitolo, spiega oggi Repubblica, riguarda il rispetto della normativa sul Green Pass. E riguarderà i controlli sull’obbligo di chiederlo ed esibirlo in tutti i luoghi in cui è richiesto. Che dovranno essere effettivi. Anche perché le sanzioni dal 15 ottobre ad oggi sono arrivate a meno di mille. «Vista la risalita dei contagi, saranno anche intensificati i controlli sul Green pass. Vanno mantenute le misure di prevenzione in atto e le persone devono essere incentivate a vaccinarsi — ha detto ieri il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia — non possiamo correre il rischio di dover fronteggiare nuove emergenze, come altri Paesi Ue».

«Andremo in piazza comunque»

Il primo banco di prova delle nuove regole sarà Milano. Dove, scrive oggi La Stampa, dopo la manifestazione di sabato scorso si è sciolto il Comitato No Green pass che aveva trattato il percorso del corteo con la prefettura. Una mossa che nelle intenzioni dei manifestanti dovrebbe servire ad evitare sanzioni, visto che il corteo ha poi tentato di eludere il percorso ed è dovuta intervenire la polizia. «È diventato impossibile – hanno scritto su Telegram – sederci al tavolo delle trattative con chi ha rinchiuso centinaia di manifestanti pacifici in una via e li ha trattati peggio dei criminali, obbligandoli a mostrare i documenti». Ora si rischia un sabato caldo in città. Ma il questore Giuseppe Petronzi non ha intenzione di abbozzare: «Vedremo un film diverso rispetto a quello visto finora — dice oggi a Repubblica — una risposta più intellegibile per la città. Approfondiremo la circolare e valuteremo se sarà manifestazione statica o ubicazione più periferica. Senza far degenerare la situazione per non danneggiare la città, ma eserciteremo ogni azione utile a far rispettare le prescrizioni».

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