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A scuola tutti in gonna per un giorno, l’iniziativa dei liceali di Monza contro il sessismo

10 Novembre 2021 - 11:27 Redazione
È il secondo anno che gli studenti dello Zucchi portano avanti questa iniziativa

Tutti con la gonna. Tutti, ragazzi in testa. A mettere i pantaloni in soffitta per un giorno sono gli studenti del liceo classico d’eccellenza di Monza e Brianza, lo Zucchi. Un istituto che da anni porta avanti iniziative culturali e sociali. Un’iniziativa prevista per oggi e per il secondo anno consecutivo contro la «sessualizzazione del corpo femminile» e la «mascolinità tossica». «Zucchingonna» è una protesta nata dall’idea di alcuni studenti e studentesse dell’ultimo anno, ispirandosi a simili esperienze portate avanti in particolare all’estero: «Per un ambiente più inclusivo e una scuola che sappia portare una gonna», si legge sul profilo Instagram. «Speriamo diventi una tradizione», si racconta. «Le gonne sono considerate un indumento tipicamente femminile, spesso al centro di scambi di idee riguardo al loro essere appropriate rispetto al contesto, in particolare quello scolastico», si legge nei loro racconti sui social. «Se è un uomo a portare la gonna la cosa è spesso considerata riprovevole, poiché considerato abbigliamento “poco mascolino” e “da donna”».

Da qui la decisione «di indossare la gonna a scuola, ragazze e ragazzi, per manifestare il desiderio di vivere in un luogo in cui sentirsi liberi di essere ciò che si è, e di non essere definiti dai vestiti che si indossano». «È un’iniziativa che già presero lo scorso anno. Allora non decisi certo di limitare la loro libertà, e non ho certo intenzione di farlo oggi. Mi chiesero la mia opinione e, dopo aver ragionato insieme, espressi loro il mio pensiero, che non è mutato», spiega Rosalia Natalizi Baldi, preside dell’istituto. L’auspicio è anche quello di incidere sul piano della realtà di tutti i giorni: «Quello che mi preme è che queste idee di rispetto e di condanna verso la disparità di genere vengano mantenute e applicate sempre, nella loro quotidianità e in futuro, in tutte le occasioni della vita. La vera lotta, secondo me, è per esempio rivolgersi alle compagne guardando al loro volto, alla loro intelligenza, alla loro sensibilità. Sempre».

Quella dello Zucchi sembra essere la prima iniziativa di questo genere in Italia, ma di esperienze all’estero a cui ispirarsi, ricostruisce il Corriere della Sera, non mancano. È accaduto infatti nel nord ovest della Spagna, a Valladolid: qui Josè Pinas, professore di matematica, ha deciso di pubblicare online un suo scatto in gonna mentre fa lezione. L’idea gli è venuta per manifestare solidarietà a un alunno che si era visto cacciare da scuola e spedire dallo psicologo proprio per aver deciso di indossare una gonna. L’iniziativa ha scatenato l’attenzione e la solidarietà dei suoi colleghi. Un altro episodio è accaduto a Edimburgo, in Scozia, e in altri paesi anglosassoni dove in genere si usa la divisa scolastica, i responsabili di un istituto elementare hanno mandato una mail ai genitori di studenti maschi e agli insegnanti uomini per chiedere loro di venire in classe in gonna.

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