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Brunetta: «Così cambiamo il reddito di cittadinanza. Stop ai Navigator, ecco le agenzie private»

10 Novembre 2021 - 05:27 Redazione
brunetta reddito di cittadinanza
brunetta reddito di cittadinanza
Il ministro della Funzione pubblica annuncia le nuove regole: le agenzie interinali dovranno piazzare lavoratori a bassa qualifica

Il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta ha rilasciato oggi un’intervista al Corriere della Sera sul reddito di cittadinanza. Spiegando che il governo Draghi cambierà molte delle regole del sussidio varato dall’esecutivo Lega-M5s. Con due obiettivi principali: rafforzare i centri per l’impiego per uno screening sugli attuali beneficiari e identificare gli occupabili. E sostituire i navigator con agenzie del lavoro private. «Il vecchio sistema era un’accozzaglia di confusione, ideologismi, soluzioni improbabili. In due anni e mezzo è costato 19,6 miliardi. L’importo medio erogato è cresciuto dell’11%, con una serie di abusi e distorsioni sul mercato del lavoro. Basti pensare alle difficoltà di reperire personale nel turismo o nel terziario», dice il ministro.

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Secondo Brunetta «l’idea di fare tutto per via digitale, a distanza, non poteva funzionare. Questa è una materia che richiede la presenza, colloqui costanti. Ora chi non si presenta al centro per l’impiego ogni mese, se non ha ragioni valide, perde il sussidio o gli viene ridotto». Adesso, spiega il ministro, si cambia: «La prima grande innovazione è tracciare una netta distinzione fra occupabili e non. Oggi 1,68 milioni di nuclei familiari ricevono il reddito, per un totale di 3,8 milioni di persone coinvolte, ma dei beneficiari solo circa un terzo è occupabile. E su questo che si deve intervenire con le politiche attive del lavoro». Secondo questa innovazione i centri per l’impiego dovranno però convocare 600 mila persone al mese. «Per collocare le persone bisogna parlarci, conoscerle, confrontarsi in presenza. Nel sistema com’è i beneficiari possono ricevere una raccomandata a casa con l’offerta di lavoro, ma c’è chi la evita propri o per non far scattare l’eventuale rifiuto. Meglio rafforzare il personale dei centri per l’impiego per fare gli screening che mandare assegni online in Romania».

Anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando è d’accordo sull’opzione di rivolgersi ad agenzie private del lavoro: «E ho trovato grande collaborazione sia da lui, sia dal ministro Stefano Patuanelli, che rappresenta il M5S nella cabina di regia del governo. Di Maio, poi, mi ha proposto lui stesso di affiancare alla piattaforma dell’Anpal il nuovo portale del reclutamento, inPa, realizzato dalla Funzione pubblica». Ma le agenzie interinali dovranno piazzare lavoratori a bassa qualifica. Il ministro dice che lo faranno: «Sono convinto di sì, quando saranno in gioco, perché il loro vero incentivo in questo caso non è il guadagno diretto: è la soddisfazione delle imprese clienti. Questi beneficiari in cerca di un posto sono soggetti deboli, ci vorrà tutta l’esperienza di chi lavora a contatto con il mercato. Le agenzie private sono tante, circa 100 autorizzate, con una rete di 2.500 filiali sparse in tutto il Paese e decine di migliaia di dipendenti diretti. Non sono certo i poveri navigator, è gente che conosce il territorio. Questa è una vera riforma, quasi una rivoluzione, che ha visto la massima collaborazione di tutti i partiti della maggioranza, senza arroccamenti ideologici. Ne esce un assetto totalmente diverso».

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