Verso un altro sabato di proteste No Green pass: l’elenco delle zone off limits, città per città
Almeno fino a Natale, per preservare gli affari dei negozianti le cui vetrine affacciano sulle vie dei centri storici, non si assisterà più a cortei No Green pass che bloccano i punti di interesse commerciale delle città italiane. La direttiva del ministero dell’Interno, firmata da Luciana Lamorgese, invita i prefetti a individuare zone sensibili nelle quali vietare le manifestazioni: tutte, non solo quelle contro il certificato verde per il Coronavirus. Sono, tuttavia, i promotori delle proteste No pass gli unici “attivisti” a criticare la scelta del Viminale. Sulle pagine social dei comitati cittadini, l’aggettivo più utilizzato per le restrizioni è «illegittime». Anche i leader della destra italiana criticano la disposizione ministeriale: «Il diritto di manifestare deve essere sempre garantito: le regole valgano per tutti, anche quando si ammassano migliaia di persone per manifestare per il ddl Zan», dichiara Giorgia Meloni. «Più che vietare i cortei, preferirei un ministro dell’Interno che vietasse gli sbarchi», rincara Matteo Salvini.
Intanto, nelle prefetture di tutta Italia, si sono riuniti i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza: sono già molte le manifestazioni No Green pass annunciate per domani, sabato 13 novembre. Prefetti e sindaci hanno stilato, città per città, elenchi delle aree «di particolare interesse per l’ordinato svolgimento della vita della comunità, che potranno essere oggetto di temporanea interdizione allo svolgimento di manifestazioni». Ad ogni modo, non si tratterà di divieti assoluti a ogni forma di protesta: i questori, ad esempio, potranno decidere che in una determinata zona venga autorizzato un sit-in al posto di un corteo. L’importante è tutelare le vie dello shopping dove i cittadini sono soliti riversarsi nei fine settimana, in particolare nel periodo che anticipa le festività natalizie. A Milano, per il diciassettesimo sabato di proteste, dovrebbe essere vietato l’accesso alla zona soprannominata quadrilatero della moda. Stop ai cortei in piazza Duomo e in corso Vittorio Emanuele.
Il sindaco Giuseppe Sala eprime preoccupazione per l’imminente manifestazione: «Sarà un po’ un sabato della verità – dichiara -. Vediamo se le regole vengono fatte rispettare, come io mi auguro». A Trieste, altra città particolarmente segnata dagli scontri, il prefetto aveva già vietato la concessione di piazza Unità d’Italia e il primo cittadino Roberto Dipiazza ha invocato leggi speciali contro i No Green pass. Sempre in Friuli-Venezia Giulia, il Comitato sicurezza di Gorizia ha deciso che la marcia contro la certificazione verde non potrà svolgersi per più di 200 metri, esattamente per il tragitto compreso tra la stazione e il parco della Rimembranza. A Roma, invece, le autorità avrebbero pensato di chiudere ai dimostranti tutta l’area della Bocca della Verità, il Circo Massimo e piazza San Giovanni e piazza del Popolo, oltre a tutte le zone del centro storico vicine ai palazzi istituzionali.
Il sindaco di Padova Sergio Giordani ha siglato un’ordinanza per introdurre particolari sanzioni per quei manifestanti che non rispettano il distanziamento interpersonale e l’obbligo di mascherina. Il Comitato sicurezza del capoluogo di provincia Veneto, poi, ha disposto l’interdizione di tutto il centro storico ai dimostranti. A Napoli, dove sabato si terrà l’ormai consueto presidio in piazza Dante, si è scelto di chiudere a tutte le manifestazioni diverse strade del centro: via Toledo, via Chiaia, via San Sebastiano, via Benedetto Croce, via San Biagio dei Librai e piazzetta Nilo. Vista l’assenza di problematiche riscontrate a Bologna nelle scorse settimane, il Comitato sicurezza ha evitato di disporre provvedimenti restrittivi per la giornata di domani. Le proteste contro il Green pass, fa sapere la prefettura, «non hanno determinato particolari criticità sotto il profilo dell’ordine pubblico».
Stessa linea morbida a Cagliari, dove l’iniziativa in piazza Garibaldi ha ricevuto l’autorizzazione – il prefetto Gianfranco Tomao, tuttavia, ha previsto un inasprimento della sorveglianza – e ad Aosta, dove i No Green pass hanno organizzato un corteo. Il Comitato sicurezza di Pistoia, invece, ha dato un via libera condizionato ai dimostranti: le manifestazioni devono essere statiche e rispettare le prescrizioni anti contagio, ovvero distanziamento e mascherina. Tensione, infine, per la protesta a Torino, dove Marco Liccione, leader del comitato Variante torinese, annuncia disobbedienza nei confronti delle disposizioni ministeriali: «Respingiamo con fermezza le illegittime restrizioni imposte dal Viminale. Torino non si piegherà davanti a un Governo impegnato a calpestare, giorno e notte, l’articolo 21 della Costituzione italiana. La manifestazione si svolgerà regolarmente in piazza Castello, con il nostro corteo pacifico».
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