Green pass obbligatorio per i bambini e zone rosse, il piano del governo per salvare il Natale
Le regole che determinano il cambio dei colori delle regioni potrebbero cambiare ancora una volta con l’avvicinarsi del Natale. L’aumento costante dei contagi che ha portato ormai l’indice Rt sopra l’1 allarma governo ed esperti che, proprio l’avvicinarsi del periodo più fitto di festività, non escludono la possibilità di dare un giro di vite al meccanismo di limitazioni anti Covid. Solo tre settimane fa, l’Rt era a 0,86 e le previsioni per dicembre stimano che di questo passo si possa sfiorare la soglia di 2, con la circolazione del virus complicata da limitare. Per questo tornano a circolare parole che sembravano ormai di un’epoca lasciata alle spalle, come le zone rosse e il coprifuoco, misure che si sono dimostrate efficaci prima che partisse la campagna di vaccinazioni.
Le chiusure locali
Per un’altra settimana la mappa delle regioni è rimasta bianca, ma le prime zone gialle potrebbero già interessare per Natale il Friuli Venezia Giulia, che registra un’incidenza dei casi oltre i 247 ogni 100 mila abitanti e i ricoveri all’11 per cento per le terapie intensive e al 10 per cento nelle aree mediche. A rischio anche le Marche, con un’incidenza di quasi 85 casi e il 9 per cento di letti occupati per i malati gravi. La media nazionale resta sotto le soglie d’allerta, con le terapie intensive al 4,4 per cento e i reparti Covid al 6,1. Uno scenario che rischia di cambiare rapidamente, come già accaduto nelle precedenti ondate. Per questo, ricorda il Corriere della Sera, tornano importanti i poteri nelle mani di governatori e sindaci, che potrebbero imporre zone rosse locali per contenere i focolai alla nascita, prima che viaggi e cene in famiglia aumentino i rischi di diffusione anche fuori la propria regione.
Il ritorno al passato
Decisioni locali, alle quali però potrebbero accompagnarsi indicazioni da Roma, dove alcuni esperti del Cts, secondo quanto riporta La Stampa, suggeriscono di ripristinare il meccanismo per cui il cambio di colore può scattare anche con lo sforamento di uno dei due indicatori relativo ai ricoveri. Il passaggio in zona gialla e quindi rossa avverrebbe quindi sempre con l’incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti in una settimana, ma solo con lo sforamento del tetto dell’occupazione dei posti letto o in area medica, oggi fissato al 15 per cento, o in terapia intensiva, per ora al 10 per cento.
Il certificato verde per tutta la famiglia
Il governo valuterebbe anche nuove misure sul Green pass. Come riporta il Corriere della Sera, gli esperti sono stati interrogati su una possibile stretta per esempio su chi ottiene il certificato verde dopo un test rapido. Essendo l’esame con più alte probabilità di falsi negativi, il governo potrebbe restringere l’accesso al Green pass solo per chi è vaccinato o ha fatto un tampone molecolare. Avanza anche l’ipotesi dell’estensione del Green pass obbligatorio per l’accesso a buona parte delle attività per i bambini, in vista dell’allargamento della campagna vaccinale ai piccoli dai 5 ai 12 anni. Come ha ribadito Silvio Brusaferro nell’ultimo monitoraggio dell’Iss, la circolazione del virus tra i più giovani è in aumento e la copertura vaccinale si fa sempre più urgente. Motivo in più per ricorrere alla «spinta gentile» del Green pass, che rischia di diventare indispensabile se si vorrà andare a cena fuori o al cinema con figli al seguito.
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