Nunzia Schilirò in piazza a Firenze: «Rifiutiamo il Green pass per 10 giorni. Rischiamo di finire come la Cina»
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Sciarpa rosa, cappotto azzurro. Così la vicequestore di Roma, Nunzia Schilirò, divenuta simbolo dei No Green pass, si è presentata alla manifestazione di sole donne, promossa dal gruppo “Venere vincerà” a Firenze. Lo aveva detto e lo ha fatto. All’inizio del suo discorso – trasmesso in diretta da Byoblu, seppur solo in parte a causa di problemi tecnici – Schilirò ha spiegato perché ha chiesto a tutte le presenti – il femminile è d’obbligo, visto che le organizzatrici hanno chiesto agli uomini di restare a casa (in realtà in molti si sono presentati lo stesso, ndr) – di mantenere le distanze e di indossare le mascherine: «Sono stata costretta a farlo, ho ricevuto un invito formale altrimenti la manifestazione non si sarebbe potuta tenere». «Stanno cercando di criminalizzare il dissenso, vogliono farci credere che siamo pazzi, criminali e terroristi. E allora spetta a noi dimostrare che si sbagliano. Da qui ai prossimi 6 mesi riusciremo ad uscire da quest’incubo». Schilirò, dirigente di polizia, è stata sospesa dal servizio per aver tenuto un discorso pubblico, nel corso di una manifestazione dei No Green pass lo scorso 25 settembre a Roma, contro la certificazione verde anti-Covid.
Schilirò contro il Green pass
«La tessera verde è uno strumento di controllo, antiscientifico, illogico. Che senso ha non poter andare al lavoro, perché senza Green pass, e invece poter andare a fare la spesa o salire sul bus?», dice Schilirò sotto la pioggia, circondata da ombrelli colorati e da centinaia di persone, alcune delle quali con cartelli come «I bambini non si toccano». Il Green pass «ci porterà a un livello di società identico a quello cinese. La popolazione verrà divisa in buoni e cattivi cittadini. I buoni saranno quelli che obbediranno al potere, gli altri perderanno i loro “punti” sulla loro tessera e si vedranno negati i loro diritti». «Gli italiani – continua la vicequestore – si sono rassegnati, dicono che vogliono la rivoluzione ma poi devono farla sempre gli altri. E allora dobbiamo essere noi donne a farla. Parlate, andate dalle persone che conoscete e chiedete se si sentono prese in giro. Ci hanno fatto credere che noi donne siamo inferiori, invidiose, che non possiamo essere unite». Da qui la proposta: «Fermiamoci per 10 giorni e diciamo no alla tessera verde, rifiutiamola», questa la sua proposta seguita, poi, da un attacco contro i vaccini: «Questo non è un vaccino, è un siero sperimentale».
November 14, 2021
Foto in copertina da ByoBlu (che trasmette in diretta l’evento da Firenze) | Video da Twitter
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