Emergenza Covid in Germania: Berlino prepara il ritorno allo smart working
Con l’impennata di contagi da Coronavirus in Germania si torna a parlare delle restrizioni e delle misure utili a contenere il moltiplicarsi delle infezioni. Nelle ultime ore si apprende che il Paese si sta preparando a ripristinare lo smart working per tutti coloro che hanno la possibilità di svolgere la propria attività lavorativa da casa, proprio come accadeva nelle prime ondate della pandemia, quando gli ospedali erano alle prese con un numero di malati Covid oltre la soglia critica e dunque il Paese non poteva permettersi nuove ospedalizzazioni. Berlino aveva sospeso la misura dello smart working lo scorso luglio, all’inizio del mese. Stando a quanto si apprende, il provvedimento in base al quale i datori di lavoro dovrebbero consentire lo smart working «in assenza di un motivo convincente per recarsi in ufficio» è già contenuto in un progetto di legge che sarà discusso nei prossimi giorni al vertice tra Stato e Lander, prima del passaggio in Parlamento. In tutti i casi in cui non sarà possibile per il dipendente lavorare da casa, sarà necessario mostrare un certificato di vaccinazione o di guarigione dal virus, oppure un test negativo.
Al vaglio anche il lockdown per i non vaccinati in tutto il Paese
I numeri relativi ai contagi e alle vittime legate al Covid non promettono niente di buono per il momento, anche a causa di un tasso di vaccinazione tutto sommato basso, di circa il 67%. I casi hanno cominciato a moltiplicarsi velocemente a partire dalla metà di ottobre, e non è ancora chiaro quando sarà toccato il picco di questa quarta ondata. Stando ai dati dell’agenzia sanitaria del Robert Koch institute, con 289 casi ogni 100.000 persone l’incidenza ha raggiunto un nuovo massimo. I leader dei tre cosiddetti partiti del semaforo, Spd, Verdi e Fdp, hanno intenzione di inasprire i provvedimenti contro il Covid ed è al vaglio anche il lockdown per i non vaccinati in tutto il Paese. «L’ondata in arrivo metterà in ombra tutte quelle precedenti», ha detto nel corso di un’intervista il premier dello Stato della Sassonia Michael Kretschmer che ha già adottato in autonomia restrizioni tra le più severe essendo la sua regione tra le più colpite.
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