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Ipotesi lockdown per i non vaccinati, Gelmini: «Se la situazione peggiora consideriamo le istanze delle Regioni»

17 Novembre 2021 - 22:27 Redazione
«Il fatto che quasi l'85% della popolazione abbia scelto responsabilmente il vaccino non potrà non incidere sulle eventuali decisioni da prendere». Le Regioni: «Non tanto penalizzare i No vax, quanto premiare chi si è vaccinato»

«Il governo sta monitorando in modo rigoroso i numeri del Coronavirus e al momento non ci sono nuove restrizioni in vista. Ma se la situazione dovesse peggiorare, nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, credo che dovremmo tenere in seria considerazione – come abbiamo sempre fatto – le istanze delle Regioni». Sono queste le parole della ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini secondo cui comunque per ora, grazie all’andamento della campagna vaccinale, la situazione in Italia «non è neanche lontanamente paragonabile a quella di altri Paesi europei – come l’Austria – che hanno introdotto misure rigide per i non vaccinati». Per la ministra, il fatto che quasi l’85% della popolazione abbia scelto il vaccino non potrà non incidere sulle eventuali decisioni da prendere». Ed è proprio quello che chiedono le regioni.

Le istanze delle regioni sono emerse con forza negli ultimi giorni. Il principio intorno al quale i governatori stanno ragionando è quello di «non tanto penalizzare i No vax, quanto premiare chi si è vaccinato». Di questo si parlerà domani durante la Conferenza delle Regioni. L’appuntamento sarà utile per mettere nero su bianco la posizione unanime da trasmettere al governo Draghi. I presidenti di regione in questo modo sono convinti di riuscire a farsi trovare preparati perché hanno la consapevolezza che, con l’andamento attuale della pandemia, se non si adotta una soluzione come quella del lockdown per i non vaccinati, il rischio a cui si va incontro è quello di chiudere tutto di nuovo.

Letta: «Sto coi governatori. Si rischia di tornare tutti in lockdown»

Anche il leader del Pd Enrico Letta intanto si schiera per la linea dura contro l’aumento dei contagi da Coronavirus. Il segretario dem sposa la linea rigorista espressa da diversi presidenti di regione e dice apertamente: «Io sono su questa linea, la più rigorosa che ci possa essere, se non si fa così fra qualche settimana torniamo in lockdown e poi sarà troppo tardi». Queste le parole di Letta a margine della presentazione a Roma del libro di Bruno Vespa Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando). «Siamo in un momento delicato della pandemia, perché entriamo in una fase di scadenza della campagna vaccinale. Seguire questa vicenda e avere il massimo rigore possibile è legato al fatto che siamo in una fase in cui non si può assolutamente sbagliare», ha aggiunto Letta. Dal Friuli Venezia Giulia all’Emilia-Romagna, dalla Liguria al Lazio, tanti governatori si sono detti a favore di una limitazione dell’accesso ai locali pubblici, riservandolo solo a chi può dimostrare di essersi vaccinato contro il Coronavirus. Ieri si è schierato a favore di un lockdown per non vaccinati anche Matteo Renzi, mentre si sono detti contrari Matteo Salvini e Giuseppe Conte. Il governo ha fatto sapere che al momento la misura non è allo studio.

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