Nomine Rai, Monica Maggioni al Tg1 tra le polemiche (e Conte infuriato). Altre due donne alla guida dei notiziari
Il dado è tratto. Le nomine Rai sono ufficiali. Monica Maggioni, ex presidente della Rai, ex direttrice di RaiNews e già inviata di guerra, va a guidare il Tg1, il telegiornale più seguito d’Italia. Si tratta della prima donna a dirigere il notiziario della rete ammiraglia della Rai. Al Tg3, invece, arriva Simona Sala (gradita sia al Movimento 5 Stelle che al Pd), giornalista parlamentare, quirinalista, attualmente direttrice di Rai Giornale Radio e Radio Uno, ma anche attenta a temi come lavoro, welfare e cause femminili. Al Tg2, invece, confermato Gennaro Sangiuliano (ritenuto vicino alla Lega), alla guida del telegiornale di Rai 2 dal 2018, quando aveva preso il posto di Ida Colucci. Grande novità è la nomina di Alessandra De Stefano che andrà a guidare RaiSport: vicedirettrice della testata sportiva dal 2019, è una esperta del campo, soprattutto di ciclismo. Nome gradito ai Cinque stelle ma poco “utile” in ottica politica; salta, poi, Giuseppe Carboni, che l’ex premier Giuseppe Conte avrebbe voluto confermare alla guida del Tg1.
Infine, a Rai News arriva Paolo Petrecca mentre alla TgR viene confermato Alessandro Casarin (che era subentrato a Vincenzo Morgante): in questo modo vengono accontentati Fratelli d’Italia e Lega. Altro nome gradito alla sinistra è quello di Andrea Vianello che lascia RaiNews per spostarsi ai Gr e a Radio Uno. Le proposte di nomina dei direttori delle testate Rai, già annunciate ieri, sono state presentate stamattina, 18 novembre, al Cda della tv di Stato dall’amministratore delegato Carlo Fuortes dopo l’accordo di ieri, e approvate a maggioranza.
Scontri, polemiche e sospetti
Nomine non affatto facili visto il prevedibile scontro tra i partiti. Ad alzare i toni è stato soprattutto Giuseppe Conte, leader del M5s: «Siamo stati esclusi, non andremo in tv», ha detto. L’ex premier, infatti, avrebbe voluto tenere Giuseppe Carboni al Tg1. L’attacco è durissimo: «Fuortes non libera la Rai dalla politica ma ha scelto di esautorare il M5s che rappresenta 11 milioni di elettori. Per questo non faremo più sentire la nostra voce sui canali del servizio pubblico». I beninformati dicono che, a far saltare Carboni, sia stato anche un certo scetticismo da parte dell’ala grillina vicina a Luigi Di Maio (che avrebbe preferito, invece, Maggioni al Tg1, così come poi è avvenuto). A questo si aggiungano i presunti buoni rapporti di Maggioni e Orfeo – nominato, intanto, agli Approfondimenti della Rai – in passato rispettivamente presidente e dg della tv di Stato, con il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Il timore di Conte è che il governo abbia strizzato troppo l’occhio a destra anche in vista della corsa al Quirinale dove potrebbe succedere davvero di tutto. Da Berlusconi a Draghi presidente della Repubblica. E, infatti, il centro-destra sembra non protestare sulle nomine Rai. Strano ma vero, tutti sembrano essere soddisfatti, tranne il M5s. Dall’altra parte, il premier Draghi si sarebbe difeso sostenendo che il pluralismo è stato rispettato mentre la Rai ha risposto di aver valorizzato donne, interni ed alti profili. In un primo momento, infatti, sarebbero stati valutati anche profili esterni alla Rai, come Giovanna Pancheri di Sky ma poi si è scelto di “pescare” all’interno. Così da valorizzare i talenti della tv di Stato.
Foto in copertina da ANSA