Afghanistan, la nuova stretta dei talebani: niente più donne nelle serie tv
«Una donna non può fare il ministro. È come se le mettessi al collo un peso che non può portare». A inizio settembre è stata questa la risposta del portavoce dei talebani Sayed Zekrullah Hashim al giornalista di ToloNews che gli chiedeva perché le donne non avrebbero fatto parte del nuovo governo. Nel corso degli ultimi mesi le limitazioni sono continuate e per donne è diventato sempre più difficile lavorare e studiare. Ora una nuova stretta. Hakif Mohajir, portavoce del Ministero per la Promozione della virtù e la Prevenzione del vizio, ha annunciato una nuova “linea guida religiosa” per i media: niente più serie tv in cui recitano delle attrici e niente più giornaliste con l’hijab nei telegiornali. Secondo il media francese France 24, l’annuncio con le nuove direttive è stato diramato attraverso i social network. Il tema dei media è nuovo da affrontare per i talebani. Quando erano al potere prima del 2001 esisteva una sola stazione radio che trasmetteva dall’Afghanista: Voice of Sharia. Qui venivano trasmessi solo programmi per la diffusione dell’Islam. Dalla caduta del regime talebano il numero di televisioni e radio si è moltiplicato, senza contare tutto lo sviluppo dei social network. Nelle televisioni sono state trasmesse anche serie tv indiane, programmi di intrattenimento e show basati sulla musica. Ora non è chiaro cosa potrebbe rimanere di tutto questo palinsesto.
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