Austria in lockdown da oggi: come funzionano le nuove restrizioni e il vaccino obbligatorio da febbraio
Oggi l’Austria torna in lockdown. Per almeno dieci giorni (ma potrebbero essere venti) e a partire da lunedì 22 novembre Vienna è il primo paese dell’Europa occidentale a ripristinare le restrizioni. E a partire dal primo febbraio il governo austriaco ha reso obbligatoria la vaccinazione contro Covid-19. E questo perché soltanto il 66% degli 8,9 milioni di austriaci è completamente vaccinato. I cittadini da oggi potranno uscire di casa solo per recarsi al lavoro, praticare sport all’aperto o nei negozi per acquistare beni essenziali. La maggior parte dei ristoranti e dei bar potranno fornire solo pranzi takeaway, mentre gli eventi culturali e ludici sono tutti sospesi.
La regola delle 2G
Quelli sportivi si terranno solo a porte chiuse. Restano invece aperte le scuole, con la facoltà dei genitori di decidere se mandare in classe o meno i loro figli. Il blocco potrà durare fino al 12 dicembre. E a partire dal 13 proseguirà ma soltanto per i non vaccinati. In vigore anche l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 in tutte le aree pubbliche in ambienti chiusi e distanza interpersonale di due metri. Le visite negli ospedali e nelle case di cura saranno possibili solo per coloro che saranno a norma con la ‘regola delle 2G’ (guarito nei sei mesi/genesen o vaccinato/geimpft). Ma dovranno mostrare anche un tampone molecolare negativo. Durante il lockdown gli sciatori potranno utilizzare gli impianti di risalita ma solo se vaccinati o guariti. Nelle cabinovie e nelle seggiovie sarà obbligatorio indossare la mascherina Ffp2.
Ieri il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg ha detto di sperare che nel paese non si arrivi alle violenze che si sono registrate le scorse notti in Olanda. In una intervista rilasciata al quotidiano Kurier Schallenberg si è detto «consapevole che la situazione è molto tesa» e ha affermato che con il ministro degli Interni Karl Nehammer sta valutando con attenzione e da vicino la situazione. Le manifestazioni contro il lockdown in Austria sono guidate da Herbert Kikl, leader del partito di estrema destra Fpoe che nel frattempo si è ammalato di Covid-19. Nelle scorse settimane Kikl aveva parlato di un “Piano B” per la cura della malattia che prevedeva anche l’utilizzo dell’ivermectina.
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