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La previsione dell’Oms: «Entro marzo oltre due milioni di morti per Covid-19». In alcune regioni della Germania rianimazioni piene

23 Novembre 2021 - 12:49 Redazione
oms due milioni di morti
oms due milioni di morti
L'Organizzazione mondiale della sanità: «Oggi la malattia è la prima causa di morte in Europa e Asia Centrale». Il ministro Spahn: no all'obbligo in Germania

Entro marzo 2022 ci saranno due milioni di morti in totale a causa della pandemia di Coronavirus se non si interverrà subito. Lo dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità: «La regione europea resta nella morsa della pandemia di Covid-10. La scorsa settimana le morti attribuite al Covid-19 sono aumentate di 4.200 al giorno, raddoppiando la cifra di 2.100 al giorno della fine di settembre. Nel frattempo la somma dei morti per coronavirus ha passato il limite del milione e mezzo nei 53 Paesi della regione. Oggi il Covid-19 è la prima causa di morte in Europa e Asia centrale». «Si prevede che i decessi cumulativi segnalati raggiungeranno oltre 2,2 milioni entro la primavera del prossimo anno, sulla base delle tendenze attuali», conclude l’Oms. Intanto il ministro della Salute tedesco Jehns Spahn fa sapere che in alcune regioni della Germania le rianimazioni sono piene: «La situazione è drammatica. Dobbiamo trasferire i pazienti, le unità di terapia intensiva sono piene», dice in un’intervista rilasciata a Deutschlandfunk. «Chi ha un infarto o un incidente in queste regioni ha molta difficoltà a ricevere buone cure», aggiunge.

La previsione sulle terapie intensive

«Possiamo prevedere che ci sarà una pressione elevata o estrema sui posti letti negli ospedali in 25 Paesi europei e una pressione elevata o estrema sulle unità di terapia intensiva in 49 dei 53 Paesi tra ora e il 1 marzo 2022». L’allarme lanciato dall’Oms è anche sui ricoveri che presto potranno intasare di nuovo i reparti di rianimazione del mondo. L’unica strada per invertire la rotta della curva in salita secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sarebbe quella di «riuscire a convivere con il virus attraverso le costanti somministrazioni di vaccini e di richiami». La direttiva ribadita è anche quella di «incorporare le misure di precauzione nelle nostre abitudini quotidiane, indossando mascherina, lavandosi le mani, ventilando gli spazi chiusi, mantenendo il distanziamento sociale e starnutendo nell’incavo del gomito». La quarta ondata ha ormai coinvolto tutta l’Europa e l’Oms osserva il fenomeno fornendo tre ragioni dell’incremento epidemiologico: «La prevalenza della variante Delta, molto più contagiosa; l’indicazione prevalente in alcuni Paesi secondo cui l’emergenza è alle spalle e si può soprassedere alle misure di cautela, e infine, la presenza di fasce della popolazione non ancora vaccinate, che riducono la tutela e lasciano molte persone vulnerabili».

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