Coprifuoco, zone rosse e mascherine: il nuovo lockdown dell’Alto Adige una prova generale del Natale?
Venti comuni in zona rossa mentre la provincia autonoma di Bolzano resta ancora in bianco. Fino alla fine della settimana, visto che tutti i pronostici indicano per molto probabile la zona gialla per l’Alto Adige a partire da lunedì 29 novembre. Insieme alla possibilità di un progressivo peggioramento a dicembre fino al raggiungimento dei numeri per l’area arancione. E così il lockdown varato con ordinanza dal governatore Arno Kompatscher rischia di essere una prova generale del futuro prossimo: «Abbiamo anticipato le restrizioni in accordo con il ministero della Salute dal momento che abbiamo un’incidenza elevata e il trend in aumento», ha detto il governatore.
L’ordinanza di Kompatscher
L’ordinanza di Kompatscher prevede provvedimenti per tutto il territorio e per i venti comuni in zona rossa. Su tutto il territorio c’è l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale come le mascherine nei luoghi al chiuso diversi dalla propria abitazione privata e in tutti i luoghi all’aperto qualora non sia possibile mantenere il distanziamento sociale. Sui mezzi pubblici si devono utilizzare soltanto le mascherine Ffp2 o equivalenti. Sono sospese le attività da ballo nelle discoteche. Poi ci sono i venti comuni in zona rossa: Rodengo, San Pancrazio, Caines, Vandoies, Ultimo, Martello, Castelbello-Ciardes, Naz-Sciaves, Senales, Plaus, Castelrotto, Marlengo, Laion, Postal, Ortisei, Moso in Passiria, Funes, Santa Cristina Valgardena, Rasun Anterselva, Rio di Pusteria.
Qui, dove il tasso di incidenza settimanale è arrivato a 800 casi ogni centomila abitanti, gli attualmente positivi sono più di cinque e il tasso di non vaccinati è al 30% della popolazione, gli spostamenti sono consentiti soltanto dalle 5 alle 20, bar e ristoranti devono chiudere alle 18 e le attività di ristorazione sono consentite solo per quattro persone al tavolo. Chiudono dopo le 18 anche cinema e teatri, piscine e palestre, centri fitness e sportivi al chiuso, c’è l’obbligo di Ffp2 anche nei negozi. Le palestre che rimangono aperte sono quelle «con presidio sanitario obbligatorio oppure eroganti prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza o prestazioni riabilitative o terapeutiche, solo ed esclusivamente per tali prestazioni».
Alto Adige in zona gialla
La provincia rimane una delle più serie candidate alla zona gialla dalla prossima settimana. Attualmente, scrive La Stampa, il territorio vede 80 persone ricoverate nei reparti ordinari e dieci in terapia intensiva. E il turismo ovviamente ne risentirà, anche se nei reportage c’è chi fa notare che a novembre la provincia è svuotata e la vera stagione comincia a dicembre. Anche se la Cna del Trentino Alto Adige ha fatto sapere che cominciano ad arrivare le prime disdette legate al turismo e agli eventi sportivi. Ieri intanto Kompatscher, illustrando insieme all’assessore alla sanità Thomas Widmann, la nuova ordinanza, si è rallegrato per il Super Green pass rafforzato che vuole approvare il governo Draghi: «Salutiamo con favore la decisione nazionale di anticipare a 5 mesi dalla conclusione del primo ciclo vaccinale la somministrazione della terza dose, così come la misura annunciata di un super Green pass che permetta a vaccinati e guariti dal Covid di continuare le attività sociali ed economiche».
Invece Weidmann ha spiegato che nella provincia autonoma «rispetto ad un mese fa la media giornaliera di nuovi casi, che dal 15 al 21 novembre è stata di 316, è aumentata di quasi dieci volte. Con un’incidenza settimanale di 439 siamo in cima alla classifica in Italia e più vicini ai livelli di Germania, Svizzera ed Austria». In alcuni dei venti comuni interessati dall’ultima ordinanza, ha aggiunto Widmann, l’incidenza è di quasi 2.000 casi. Per questo «abbiamo deciso di agire d’anticipo per evitare che la situazione vada fuori controllo» e come in Austria si debba ricorrere ad un lockdown generalizzato.
Bolzano apripista?
E proprio per questo l’anticipo di lockdown a Bolzano potrebbe costituire un provvedimento apripista per gli altri territori in difficoltà. In primo luogo il Friuli-Venezia Giulia, che dovrebbe approdare in giallo già dalla prossima settimana. E in attesa del Natale che potrebbe portare altre regioni nelle aree a maggiori restrizioni. Con un particolare. Ovvero che, come ha insegnato l’esperienza di questi mesi, chi prima approda in zona gialla prima ne esce. Per questo a volte conviene anticipare la stretta. Per tornare il prima possibile alla normalità.
Leggi anche:
- Emergenza Covid in Alto Adige, chiudono cinema e discoteche. Nei comuni rossi torna anche il coprifuoco
- L’indagine sui Corona Party nell’Alto Adige a rischio zona gialla: «Birra con i positivi per prendersi il virus»
- La follia No vax dei «Corona party» a Bolzano per avere il Green pass, il medico: «Ignorano che finiscono in ospedale anche i ragazzi»
- Coronavirus, è emergenza posti letto in Alto Adige: «Siamo a un passo dal deragliamento, pochi i vaccinati»
- I numeri in chiaro della settimana. Sebastiani: «Bolzano verso la zona gialla. I No vax? Al posto loro sarei coerente e mi pagherei le cure» – Il video
- L’idea del Super Green pass per vaccinati e guariti: «Come la regola del 2G in Austria»
- Il report di Gimbe sulla scuola: 1,2 milioni di studenti non vaccinati, Bolzano maglia nera. «Ma i contagi sono sotto controllo»