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Nuova Irpef a quattro aliquote, cosa prevede l’accordo sul taglio delle tasse

taglio tasse governo draghi
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L'annuncio del viceministro Fratin: l'aliquota al 27 passa al 25%, scompaiono quelle del 38 e del 41% che saranno unificate al 35% per la fascia da 28 mila a 55 mila euro

Le aliquote Irpef scendono da cinque a quattro, e viene eliminata quella del 41%. Questa è l’intesa politica raggiunta durante il tavolo sul fisco del ministero dell’Economia e delle Finanze. Ad annunciarlo è stato il viceministro dello Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin. Secondo l’accordo l’aliquota al 27% (quella che va dai 15 mila ai 27 mila euro) passa al 25%. L’intesa è stata salutata con entusiasmo dal leader della Lega Matteo Salvini: «Irpef più semplice e leggera per tutti i contribuenti, via l’Irap per tutte le persone fisiche: la Lega è al governo per difendere famiglie e imprese», ha detto il segretario del Carroccio. Nel dettaglio la fascia di reddito fino a 15.000 resta al 23%; quella del 27%, per la fascia da 15.000 a 28.000, scende al 25%. Infine spariscono le aliquote del 38 e del 41% che saranno unificate nel 35% per la fascia da 28 milla a 50 mila. Oltre i 50 mila si passa direttamente al 43%. Anche le detrazioni verranno riprofilate: questo porterà un vantaggio anche per i redditi più alti.

Le riforme dell’Irpef e dell’Irap sono strutturali e quindi il taglio delle tasse non varrà solo per il 2022. «C’è anche un ragionamento sull’Irap che vede una scelta verticale, partendo dalle 850 mila persone fisiche, autonomi e ditte individuali, aggiungendo eventualmente le start up. Questo è l’accordo politico, ora Franco ne deve parlare con Draghi, noi con i nostri partiti e poi rivederci», ha concluso Pichetto. Ora l’accordo dovrà essere tradotto dal governo in un emendamento alla Legge di Bilancio che dovrà poi essere approvato dal parlamento. La nuova Irpef a quattro aliquote produrrà risparmi fino a 800 euro l’anno. «Nei prossimi giorni ci saranno alcuni aggiustamenti di dettaglio ma l’aspetto importante – ha detto invece la viceministra M5s all’Economia Laura Castelli – è che si è trovato un equilibrio tra forze politiche, perfettamente in linea con l’indirizzo Parlamentare. Il lavoro è stato molto positivo».

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