Iss, Rezza: «Situazione in peggioramento». Brusaferro: «Crescono i casi in fascia 6-11 anni»
«La situazione epidemiologica del nostro Paese tende a peggiorare ed è fondamentale la campagna vaccinale con grande intensità». A dirlo è il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza commentando i dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità sulla situazione epidemiologica in Italia. «Soprattutto per quanto riguarda le dosi di richiamo è necessario aumentare l’intensità e al tempo stesso mantenere comportamenti prudenti come distanziamento e mascherine» ha continuato il professore durante la conferenza stampa. Secondo il report Iss il tasso di incidenza degli ultimi 7 giorni continua a crescere con 125 per 100 mila abitanti (19/11/2021-25/11/2021) contro i 98 per 100 mila abitanti (12/11/2021-18/11/2021). «Il virus attacca soprattutto gli under 19 e l’incidenza più elevata in particolare è tra i 6 e gli 11 anni» fa sapere il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro. Una categoria che sembra non essere esente dal ricovero: «Anche le ospedalizzazioni in fascia pediatrica, seppur limitati, sono presenti e in tutte le fasce d’età». E proprio sui ricoveri a livello nazionale il quadro sembra non essere incoraggiante: «I posti letto continuano ad essere occupati con un numero crescente», spiega l’esperto, «l’aumento è in tutti i Paesi Ue e per ora l’Italia si trova nei limiti inferiori come valori ma pur sempre in crescita».
Il tasso di occupazione medio delle terapie intensive è al 6,2% contro il 5,3% della settimana precedente. Anche le ospedalizzazioni nelle aree mediche a livello nazionale salgono all’8,1% contro il 7,1% al 18/10. I valori più alti di incidenza si verificano nella Provincia autonoma di Bolzano, con 458,9 casi per 100 mila abitanti, e in Friuli-Venezia Giulia, con 346,4 per 100 mila. Seguono la Valle d’Aosta con 265,5 casi per 100 mila abitanti e il Veneto con un valore pari a 226,1 per 100 mila. Le regioni che riportano un’allerta di resilienza sono 10. Una regione risulta classificata a rischio alto questa settimana: il Veneto, dove negli ultimi due giorni ci sono stati ben 4.000 contagi. 18 Regioni e Province autonome, invece, risultano classificate a rischio moderato. I valori più alti di incidenza si verificano nella Provincia autonoma di Bolzano, con 458,9 casi per 100 mila abitanti, e in Friuli-Venezia Giulia, con 346,4 per 100 mila. Seguono la Valle d’Aosta con 265,5 casi per 100 mila abitanti e il Veneto con un valore pari a 226,1 per 100 mila.
Indice Rt è stabile ma la nuova variante tiene in allerta
L’indice Rt invece appare stabile: nel periodo dal 3 novembre al 16 novembre 2021, il valore medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,23 (range 1,15 – 1,30), non molto differente dalla settimana precedente all’1,21. «Stiamo seguendo ciò che accade nel mondo in particolare per l’emergere di questa nuova variante recentemente identificata in Sud Africa» ha continuato Rezza in riferimento alla nuova mutazione B.1.1.529 che in queste ore preoccupa gli esperti. «Ne stiamo valutando le caratteristiche insieme agli altri organismi internazionali». I valori più alti di incidenza si verificano nella Provincia autonoma di Bolzano, con 458,9 casi per 100 mila abitanti, e in Friuli-Venezia Giulia, con 346,4 per 100 mila. Seguono la Valle d’Aosta con 265,5 casi per 100 mila abitanti e il Veneto con un valore pari a 226,1 per 100 mila. Le regioni che riportano un’allerta di resilienza sono 10. Una regione risulta classificata a rischio alto questa settimana: il Veneto, dove negli ultimi due giorni ci sono stati ben 4.000 contagi. Diciotto Regioni e Province autonome, invece, risultano classificate a rischio moderato.
Lombardia e Bolzano in zona bianca
«La Lombardia continua a mantenersi in zona bianca» anche questa settimana. A dirlo è il presidente della Regione Attilio Fontana a margine del Forum per lo sviluppo sostenibile a Palazzo Lombardia. In Lombardia nell’ultima settimana i numeri dei contagi continuano a crescere «leggermente» anche se la crescita è «leggermente rallentata, c’è stata una crescita inferiore rispetto alle settimane passate», ha detto Fontana. Anche Bolzano resta zona bianca, secondo quanto riportato da Ansa. A determinare questa valutazione la situazione negli ospedali in Alto Adige con il 16% di posti letto nei normali reparti e l’8% di letti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid, secondo i dati Agenas.
In Molise la minore incidenza
In Molise, nella settimana tra il 15 e il 21 novembre, per un totale di 11.467 assistiti, sono stati segnalati 9 casi (incidenza 0,78 per mille – Italia 4,77), in diminuzione rispetto alla precedente settimana. Dal report emerge che tutti i casi segnalati sono riconducibili alla fascia di età 15-64 anni che al momento risulta quella maggiormente colpita dall’influenza. Nelle altre, 0-4 anni, 5-14 e over 65 non sono stati segnalati episodi di influenza. Si tratta dell’unico caso in Italia.
La situazione negli ospedali
Secondo i dati diffusi dalla Cabina di regia, il Friuli-Venezia Giulia e le Marche, registrano questa settimana valori sopra la soglia di allerta fissata al 10% per l’occupazione dei posti letto per Covid in terapia intensiva. Rispettivamente registrano il 16% e l’11%. La Provincia autonoma (PA) di Bolzano registra invece un valore del 10%. Per quanto riguarda invece l’occupazione dei posti letti nei reparti di area medica, registrano valori sopra la soglia di allerta fissata al 15% il Friuli (con un valore del 19,5%) e la PA di Bolzano (con il 16,2%).
L’allerta in Veneto
In Veneto i contagi continuano a preoccupare: negli ultimi due giorni sono oltre 4.000. L’ultimo aggiornamento, diffuso questa mattina, registra 2.036 nuovi positivi, altrettanti, 2.066 quelli nella giornata di ieri. Cinque le vittime, con un totale da inizio pandemia di 11.935. In crescita anche gli attualmente positivi, 26.254 (+1.226), ma a suscitare allarme sono soprattutto i dati relativi ai ricoverati, 551: 462 (+13) nei reparti medici, e 89 (+4) in terapia intensiva.
Video: Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev
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