L’Italia si svuota, tra 50 anni 12 milioni in meno: «Cresceranno le micro-famiglie»
Oltre un milione e mezzo di persone in meno a fine decennio e 12 milioni in meno tra 50 anni, nel 2070: l’Italia è un Paese che invecchia alla velocità della luce, in cui i decessi potrebbero diventare il doppio rispetto alle nuove nascite nell’arco di una generazione. Un quadro drammatico, tratteggiato dall’Istat nelle Previsioni della popolazione residente e delle famiglie. È un trend che si osserva da molti anni, ma è dal 2007 che è cambiato tutto. Da allora il ricambio naturale è in negativo, e la popolazione è in calo nonostante la parziale compensazione delle migrazioni. E ora le previsioni restituiscono un «potenziale quadro di crisi» demografica: la popolazione residente è in decrescita, da 59,6 milioni nel 2020 a 58 milioni nel 2030, per poi scendere a 45,1 milioni nel 2050 e 47,6 milioni nel 2070.
Un Paese sempre più anziano
Un andamento che si accompagna anche a un significativo aumento dell’età media, che potrebbe arrivare a 50,7 anni entro il 2050, a fronte degli attuali 45,7 anni. Nello stesso momento gli over 65 sarebbero il triplo dei ragazzi dai 14 anni in giù. Entro il 2050, infatti, gli over 65 potrebbero diventare il 35% della popolazione, mentre ora sono «solo» il 23,2%. Viceversa, i giovani fino ai 14 anni, rappresenteranno l’11% della popolazione, contro 13% di oggi. L’Istat, però, ha anche manifestato un po’ di speranza, dicendo che è possibile aspettarsi un riassestamento dopo lo« shock» dovuto alla pandemia. «Comunque vada – ha dichiarato l’Istituto di Statistica – sarà necessario adattare politiche di protezione sociale per una quota così crescente di popolazione anziana». Le conseguenze di un Paese più anziano si rifletteranno inevitabilmente anche sul mercato del lavoro, incrementando le difficoltà legate al mantenimento dell’attuale livello di welfare.
Come cambieranno le famiglie
Da qui a 20 anni saranno 10,3 milioni le persone destinate a vivere da sole, con una «ricaduta sociale importante». In questo scenario, cambierà anche la struttura familiare. Le coppie con figli tra il 2020 e il 2040 potrebbero passare da 8,3 milioni a 6,4 milioni, con un calo del 23%. Allo stesso tempo, le coppie senza figli aumenteranno da 5,1 a 5,7 milioni, fino al possibile sorpasso rispetto alle famiglie con figli nel 2045. Infine, l’instabilità coniugale segnerà un aumento delle famiglie composte da un genitore solo. Nel 2020, i nuclei monogenitoriali erano circa 2,8 milioni, per lo più madri (2,2 milioni), meno di 600 mila i padri. Ma nel 2040 i soli padri potrebbero diventare circa 9 mila, alimentando la crescita «delle micro-famiglie».
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