In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀAgenasCoronavirusSanitàTerapie Intensive

Dati Agenas, le tre regioni a rischio e con i reparti pieni oltre la soglia d’allerta

29 Novembre 2021 - 11:01 Redazione
Il numero di nuovi casi continua ad aumentare ma per il momento la crescita è lineare, non esponenziale. Per Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe la situazione è ancora sotto controllo

Il numero dei posti letto occupati da pazienti Covid sta continuando a salire. Secondo i dati pubblicati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in tutta Italia i pazienti negli ospedali con il Coronavirus sono il 9 per cento. Sette sono le regioni che vedono un aumento dei dati e tre hanno superato la soglia di allerta, fissata al 15 per cento. La più alta è il Friuli-Venezia Giulia che è arrivata al 22 per cento, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano invece sono entrambe al 18 per cento. Per quanto riguarda le altre regioni, tra le più alte ci sono la Campania al 9 per cento e l’Abruzzo, la Provincia autonoma di Treno e il Veneto con l‘8 per cento. La soglia di occupazione delle terapie intensive invece resta al 7 per cento. Per questo tipo di reparti i dati più alti sono in Lazio e in Umbria, dove i livelli di occupazione salgono al 10 e all’11 per cento.

Guardando invece il numero dei nuovi casi, l’aumento si registra anche questa settimana: sono circa il 25 per cento in più. Il dato però è leggermente più basso di quello della settimana scorsa, dove era stato del 27,6 per cento e parecchio più basso della settimana ancora prima dove era arrivato al 42,1 per cento. Le regioni in cui si sono registrati più casi sono Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto. L’Emilia-Romagna ha registrato il 36,9 per cento in più della scorsa settimane. Secondo il governatore della regione Stefano Bonaccini la soluzione rimane sempre la stessa: «L’ 88,5 per cento dei vaccinabili ha già ricevuto due dosi e a fine anno supereremo il 90 per cento. E al contrario di quanto si pensa, nella fascia tra i 19 e i 29 anni si sono vaccinati di più che in quella tra i 30 e i 40 e tra i 40 e i 50».

Fondazione Gimbe: «Crescita lineare, non esponenziale»

Secondo la Fondazione Gimbe la situazione è ancora sotto controllo: «Stiamo vedendo una crescita dei nuovi casi giornalieri lineare, non esponenziale. In poco più di cinque settimane i casi sono quintuplicati, ma se guardiamo i pazienti ospedalizzati sono poco più che raddoppiati e le terapie intensive non sono neppure raddoppiate. L’impatto a livello ospedaliero viene ammortizzato dalla copertura vaccinale». Nino Cartabellotta ha spiegato che è la strada migliore da seguire in questo momento è quella di puntare tutto sulle terze dosi: «Abbiamo accelerato, siamo attestati ad una media mobile di 250 mila persone. L’aereo sta decollando, ma è ancora in fase di decollo».

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti