Variante Omicron, dove è stato il paziente zero e quali sono i «sintomi lievi» descritti dalla dottoressa Coetzee
Il paziente zero della variante Omicron in Italia ha viaggiato attraverso tre regioni arrivando il 12 novembre a Fiumicino dal Mozambico passando per il Sudafrica. L’ingegnere 48enne e dipendente di Eni ha viaggiato da Maputo a Roma attraverso Johannesbourg. I 133 passeggeri che viaggiavano con lui saranno sottoposti a test del tampone. Lunedì 15 novembre il paziente zero ha preso un aereo da Capodichino a Milano. Per questo volo non è stato ancora annunciato il tracciamento. Da Linate l’uomo ha preso un’automobile a noleggio per recarsi in un hotel. Il giorno successivo, prima della visita, il test del tampone. Che successivamente è risultato positivo e lì sono scattate le procedure di sicurezza. Per questo la vicenda apre un caso anche sui controlli agli aeroporti.
«Carica virale molto bassa»
La prima notizia positiva che riguarda il paziente zero della variante Omicron l’ha fornita a Repubblica il direttore generale della Asl di Caserta Fernando Russo: «La situazione è sotto controllo; il paziente zero e i suoi familiari hanno una carica virale molto bassa, e ciò è riconducibile al fatto che sono vaccinati con due dosi». Anche lui ha confermato che il suo stato di salute e quello della sua famiglia di salute sono molto buoni: «Stiamo bene e siamo sereni. Sono soddisfatto di essermi vaccinato, perché il vaccino nel nostro caso ha funzionato in maniera egregia. Considerati i sintomi blandi miei e della mia famiglia, che è stata contagiata e comprende persone tra gli 8 e gli 81 anni, posso dire che l’infezione si è manifestata solo in modo lieve». Intanto i primi tamponi alle classi dei due figli dell’uomo hanno già dato tutti esito negativo. Oggi verrà effettuato un altro giro di test.
Il Corriere della Sera scrive che secondo fonti della Regioni il paziente zero della variante Omicron in Italia ha visitato però tre strutture e non una prima di scoprirsi positivo. Prima ha effettuato il tampone in un ospedale, poi si recato in un’altra struttura ospedaliera per effettuare esami periodici. Infine ha completato gli esami in un’altra struttura. Non si è mai recato nella sede di lavoro a Milano. La nuova variante, fa sapere il quotidiano, è partita da alcune feste tra studenti all’Università di Pretoria. Questo primo round di infezioni è stato riscontrato soprattutto tra i più giovani e in un paese in cui i tassi di vaccinazione degli over 18 sono bassi. «C’è una diffidenza tra i giovani, più i bianchi che i neri, ma c’è anche difficoltà di accesso al vaccino», dice al quotidiano l’infettivologo Tom Ellman, direttore dell’unità medica di Medici senza Frontiere che lavora a Città del Capo.
In una dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa la dottoressa sudafricana Angelique Coetzee, presidente della South African Medical Association (SAMA) avrebbe sostenuto che «la nuova variante Omicron del coronavirus provoca una malattia leggera senza sintomi importanti». Come abbiamo spiegato, la stessa Coetzee ha però espresso preoccupazione per gli effetti che la variante potrebbe avere sulle persone anziane con malattie cardiache o diabete. Oggi la dottoressa spiega meglio la sua posizione in un’intervista rilasciata a Repubblica. Spiegando quali sono i sintomi della nuova variante: «Stanchezza, mal di testa, prurito in gola, leggero raffreddore. Non coincidevano con quelli della Delta che avevamo visto fino a dieci settimane prima. Abbiamo deciso di testarli perché erano simili a quelli di un’infezione virale. Finora nessun paziente affetto da Omicron è stato ricoverato. Non abbiamo mai riscontrato effetti gravi. La cosa interessante è che i pazienti con forti dolori alla gola sono poi risultati tutti negativi».
E aggiunge anche altri sintomi particolari che ha già riscontrato: «Una bimba di sei anni. Aveva la febbre e la tachicardia. Mi sono domandata se fosse il caso di ricoverarla. Due giorni dopo, quando l’ho rivisitata, non ce n’è stato più bisogno perché stava benissimo». E i pazienti? «Stanno molto bene, e a breve li ritesteremo. Nessuno ha presentato problemi degni di nota. E consideri che siamo arrivati al dodicesimo giorno dalla scoperta. Si sono ripresi tutti velocemente, in due-cinque giorni». Il grado di contagiosità rilevato è simile a quello della Delta: «Si sono contagiati solo i membri della famiglia del paziente zero. Gli altri contatti dei casi positivi sono tutti negativi. Potremmo dire che il grado di contagiosità è più o meno simile a quello della variante Delta. Non di più e non troppo severo».
La perdita di gusto e olfatto
La dottoressa ha spiegato che nel laboratorio sono presentate persone di tutte le etnie con senso di affaticamento, bambini con battito accelerato, senza che nessuno presentasse uno dei sintomi più tipici dell’infezione da nuovo Coronavirus, cioè la perdita di gusto e olfatto. Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute, parlando della variante Omicron a Che tempo che fa su Rai3 ha detto che «da Israele ci arriva una notizia positiva: i test continuano a diagnosticarla, non ha bypassato i test. C’è una buona probabilità che i vaccini continuino a proteggerci». Ricciardi definisce Omicron «una variante di preoccupazione. Ci sono elementi da monitorare. Sul piatto ci sono alcuni elementi positivi e alcuni negativi. Tra i negativi la grandissima capacità di diffondersi» con una «contagiosità persino superiore alla Delta» e la «numerosità delle variazioni». Sul piatto della bilancia “positivo” ci sono le informazioni «che ci stanno arrivando dallo chief medical officer del Sudafrica» secondo cui «non ha una maggiore gravità».
Il problema dei controlli agli aeroporti
Intanto il Corriere spiega che c’è anche un problema di controlli negli aeroporti. Soltanto a novembre dal Sudafrica sono arrivati 1.700 viaggiatori. Di questi la metà risulta arrivata nelle ultime due settimane e quindi dovrebbe essere “attenzionata” secondo i protocolli. E la storia del volo olandese atterrato con 61 positivi nonostante l’obbligo di tampone accende un faro sui controlli. Secondo gli addetti ai lavori il mercato dei falsi certificati di negatività prolifera in Africa, dove un documento costa 20 euro. Il problema è anche che le compagnie effettuano poche verifiche all’arrivo nei confronti dei passeggeri che arrivano da voli intercontinentali. Per questo l’ordinanza che chiude i voli è una misura che arriva troppo tardi.
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