Covid, in Francia 47 mila contagi in 24 ore. Nel Regno Unito Johnson spinge: «Terza dose per tutti entro fine gennaio»
Nelle ultime 24 ore in Francia si sono registrati 47 mila contagi da Covid-19. Un dato che preoccupa e che, secondo quanto riferito dal ministro della Salute francese, Olivier Véran, potrebbe presto superare il picco della scorsa terza ondata. La media settimanale di casi attualmente supera i 30 mila contagi al giorno, con una crescita anche di sintomi gravi: «1.700 pazienti sono nei servizi di rianimazione e intensivi», spiega Véran, «per questo bisogna ampliare subito la campagna di richiami». Il vaccino continua a essere raccomandato con insistenza dalle autorità francesi, «l’unica strada che ci consente di arginare e limitare il numero di casi gravi, ricoveri, rianimazioni e decessi. E questa è anche l’utilità del pass sanitario», ha ribadito il ministro. Sul fronte del vaccino, le autorità sanitarie francesi poche ore fa hanno raccomandato la vaccinazione contro il Covid per i bambini dai 5 agli 11 anni a rischio. Un primo parere espresso dall’Alta Autorità francese per la Salute (HAS) che ha raccomandato la protezione in particolare per i bimbi «di quella fascia d’età vulnerabili o che vivono in contatto con persone immunodepresse o vulnerabili non protette dal vaccino».
Il Regno Unito e la quarta ondata
Nel frattempo anche il Regno Unito continua a combattere contro la quarta ondata e contro la possibile minaccia della variante Omicron. Il governo britannico intende garantire la terza dose di vaccino anti Covid a tutta la popolazione adulta entro la fine di gennaio. A dirlo è stato proprio Boris Johnson, ribadendo come i vaccini «siano l’arma cruciale per contenere anche la variante Omicron in attesa che i nostri scienziati la possano stroncare». A differenza della Francia, il ministro della Salute britannico ha però ricordato come il Regno sia partito prima di tutti con i vaccini e come la situazione attuale sia «decisamente migliore» rispetto alle precedenti ondate. L’obiettivo dichiarato per i prossimi giorni sarà anche quello di riprendere a pieno ritmo la campagna vaccinale «con riaperture di centri extra e l’impiego di 400 militari».
Il Natale da quarta ondata
Riguardo alle possibili misure anti Covid da adottare nel delicato periodo natalizio, il premier britannico Boris Johnson si è detto fiducioso che il prossimo periodo di festa «sarà se non altro migliore di quello dell’anno scorso, malgrado la minaccia ancora da valutare appieno della nuova variante Omicron». Incalzato dai giornalisti nella conferenza stampa odierna a Downing Street di aggiornamento sulla pandemia e sul piano di rilancio della campagna vaccinale, Johnson ha definito «estremamente improbabile» la reintroduzione di restrizioni modello lockdown nel periodo festivo. «E questo» ha continuato il primo ministro, «grazie soprattutto alla disponibilità dei vaccini».
Riunione Ue su Omicron: «Più vaccini e niente panico»
La Commissione Ue intanto si è riunita per discutere sulle misure di contrasto alla variante Omicron. La presidente dell’esecutivo europeo Ursula von der Leyen ha riferito dell’incontro su Twitter spiegato come i membri di Commissione si siano focalizzati su alcune priorità: «Aumento della capacità di sequenziamento, tracciamento, accelerazione di vaccini, terze dose, rimpatri dei cittadini Ue in Africa Australe». A fare eco alla presidente anche Paolo Gentiloni: «Più vaccini e niente panico».
November 30, 2021
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