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Lo scandalo in Slovenia della caposala che si dimette per denunciare l’inganno dei vaccini è una bufala!

30 Novembre 2021 - 22:36 David Puente
Secondo il racconto, la donna lavorava presso una struttura ospedaliera a Lubiana, ma quest'ultima smentisce e la vera caposala è ancora al suo posto dal 2018

Circola un video dove una presunta capo sala di un ospedale sloveno si sarebbe dimessa dopo aver fatto una scoperta sensazionale sul vaccino anti Covid. Secondo la donna, seguendo i sottotitoli in italiano del video, parte dei cittadini riceverebbe una dose del vaccino mentre altri soltanto un placebo, a conferma della fantomatica teoria della sperimentazione ancora in corso. La vicenda è stata riportata anche da Il Giornale d’Italia titolando «Slovenia, il caso dell’infermiera che si dimette dopo aver “smascherato” il vaccino contro il Covid», ma la storia è ben diversa.

Per chi ha fretta

  • La donna del video non è affatto una caposala dell’ospedale di Lubiana.
  • La donna non ha mai lavorato presso la struttura slovena.
  • Si tratta di una infermiera in pensione, scambiata per la vera caposala che ancora oggi lavora presso l’ospedale.
  • I numeri che si dovrebbero trovare nelle fiale non trovano riscontro.

Analisi

Ecco il testo che riassume la vicenda: «Vera Kalanec,infermiera,caposala, alla University Medical Center della Lubiana,Slovenia, che fa una denuncia scottante sui sieri genici,che al 30%risultano essere placebo».

Circolano anche dei post in formato testo, come il seguente:

Scandalo in Slovenia ieri:

Traduzione google: * Ieri in Slovenia è scoppiato un grande scandalo e oggi tutta la Slovenia parla di una grande vaccinazione. La caposala dell’University Medical Center, un centro clinico di Lubiana, che si occupa di ricevere i flaconi e gestisce tutto, si è dimessa, è uscita davanti alle telecamere e ha tirato fuori flaconi con flaconi di liquidi. Ha mostrato alle persone i codici sulle bottiglie in cui ognuna contiene 1, 2 o 3 cifre nel codice, e poi ha spiegato il significato di quei numeri.

* Il numero 1 è placebo, soluzione salina. Il numero 2 è una classica bottiglia di RNA. Il numero 3 è un bastoncino di RNA che contiene il gene onco, legato all’adenovirus che contribuisce allo sviluppo del cancro. Per queste bottiglie, il numero 3 dice che le persone che lo hanno ricevuto entro 2 anni avranno il cancro dei tessuti molli.

* Dice, ha assistito personalmente alla puntura di tutti i politici e magnati e tutti hanno ricevuto la puntura numero 1, quindi hanno ricevuto una soluzione salina, un placebo. E questo spiega perché uno stesso personaggio accoltella tutti i nostri politici quando scattano foto per i media.

https://www.facebook.com/stoplaznivimmedijem/videos/190515176301913/

Leggete la traduzione dei commenti al video linkato.

Non si è dimessa e non era la “caposala” dell’ospedale

La prima bufala riguarda le presunte dimissioni. Lei stessa, attraverso il suo account Facebook, afferma di essere un’infermiera in pensione.

Nota: la traduzione automatica di Facebook riporta “medico”, ma sarebbe “infermiera”.

Perché viene descritta come “caposala” dell’University Medical Center di Lubiana? Molto probabilmente, come riportano i colleghi di La silla vacia, è stata confusa con un’altra persona, la vera caposala Zdenka Mrak (tutt’oggi in carica dal 2018) che vediamo ritratta nella seguente foto (a destra) pubblicata nel sito dell’ospedale (a sinistra Vera Kanalec):

A sinistra Vera Kanalec, a destra la caposala dell’ospedale Zdenka Mrak.

Ha lavorato presso l’ospedale? Secondo quanto riportato dal sito sloveno 24ur.com, la direzione dell’ospedale smentisce che Vera abbia lavorato presso la loro struttura.

La storia del placebo è una bufala

Accertato che non si tratta di una caposala dell’ospedale di Lubiana, passiamo ai numeri nelle «bottiglie». Nel video sottotitolato si sente parlare di AstraZeneca e Johnson & Johnson, oltre al placebo, ma per distinguere l’uno dall’altro non servono fantomatici numeri: le fiale sono diverse.

In un altro post Facebook, un utente mostra la schermata di un Green pass sloveno, non l’etichetta di una fiala, evidenziando un codice. Che sia quello citato dalla signora nel video? No!

Quel codice riguarda l’Identificatore univoco del certificato (UVCI). Da Agendadigitale leggiamo: «L’UVCI non dovrà contenere dati personali, dal momento che il suo scopo principale è quello di essere una “chiave primaria” unica che consenta alle autorità sanitarie degli stati membri di verificare la situazione vaccinale di un individuo». Insomma, nulla a che fare con fantomatici placebo.

Conclusioni

La donna nel video non lavorava presso l’ospedale di Lubiana, non poteva neanche dimettersi siccome è in pensione da ben prima della pandemia. La vera caposala del University Medical Center è in servizio da anni e continua ancora oggi la sua attività. I numeri citati non trovano alcun riscontro.

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