Violenza sulle donne, cosa c’è nel pacchetto di nuove norme che ha avuto il via libera dal Cdm – Il video
Il ddl contro per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica arrivato stamattina, 3 dicembre, in Consiglio dei ministri ha avuto il via libera. Nel pacchetto di nuove norme ci sono parecchie novità che portano le firme della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e quella della Giustizia Marta Cartabia, in collaborazione con le colleghe Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, Elena Bonetti, Fabiana Dadone ed Erika Stefani. Stando alla bozza arrivata in consiglio, le misure più incisive irrigidiscono le normative nei confronti dei presunti aggressori: secondo le nuove norme potrà essere arrestato anche chi viola gli obblighi di allontanamento della casa familiare e il divieto di avvicinamento; non solo, l’altra novità principale è la procedibilità d’ufficio per tutti i reati ascrivibili alla violenza in ambito familiare, se la violenza è reiterata o se l’autore è già stato ammonito per reati del genere.
Durante la conferenza stampa la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti ha affermato che: «C’è un impegno di tutto il governo, con grande convinzione, nel contrasto alla violenza maschile contro le donne. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che passerà all’esame che introduce norme per la tutela delle donne vittime di violenza, per la loro protezione e sicurezza. Per loro e per i loro figli. C’è un intervento importante anche per gli orfani di femminicidio. Nessun alibi, non si può tollerare questo fenomeno aberrante».
Come già anticipato ieri, nell’elenco delle misure figura anche l’uso del braccialetto elettronico per uomini che maltrattano, molestano o perseguitano le donne. Nel caso in cui l’indagato non accettasse il braccialetto, le misure cautelari diventerebbero più pesanti e sarebbe possibile arrivare agli arresti domiciliari. Il ddl, sempre stando al testo entrato in consiglio, prevede anche aiuti per le donne che non osano denunciare il marito o il compagno violenti perché economicamente dipendenti: il pacchetto prevede un reddito di libertà che le sostenga nel primo periodo, 400 euro per 12 mesi.
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