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Draghi e le riforme in favore dei giovani: «Hanno bisogno di sicurezza e stabilità» – Il video

03 Dicembre 2021 - 13:11 Stefano Scibilia
Il premier ha parlato delle riforme che puntano a sostenere economicamente le nuove generazioni

Durante la Quarta Conferenza nazionale sulla famiglia il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato del lavoro fatto in questi mesi con l’obiettivo di garantire un futuro ai giovani: «Per decidere di avere figli, i giovani hanno bisogno soprattutto di sicurezza e stabilità – afferma il premier – In questi mesi, ci siamo impegnati per metterli in condizione di avere una casa, di trovare un lavoro sicuro, di poter contare su una rete di servizi per l’infanzia e di supporto più solida». Draghi si è successivamente concentrato sulle riforme introdotte a maggio e ottobre, che riguardano le possibilità dei giovani di poter acquistare la loro prima abitazione e il sostegno economico a chi lavora in modo discontinuo. Tutte pensate, spiega, per aiutare le giovani generazioni: «Le agevolazioni per il mutuo per chi ha meno di 36 anni introdotte a maggio stanno aiutando circa 200 mila giovani ad acquistare la loro prima abitazione. Con la riforma degli ammortizzatori sociali presentata a ottobre – ha aggiunto – rafforziamo il sostegno anche per chi ha lavorato per periodi brevi».

La riforma sul mutuo a cui fa riferimento Draghi è stata approvata il 25 maggio 2021, dove per l’acquisto della prima casa è stata aggiunta una nuova garanzia, con lo Stato che garantisce il mutuo sino all’80% della quota capitale. Inoltre l’acquirente non è tenuto al pagamento dell’imposta di registro, di bollo, ipotecarie e catastali. A poter accedere a tale riforma sono i giovani che abbiano un Isee non superiore a 40mila euro e ottengano un finanziamento superiore all’80% del prezzo di acquisto dell’immobile, comprensivo di oneri accessori. Inoltre devono essere giovani che non abbiano compiuto 36 anni, con una famiglia che deve essere composta da un unico genitore, separato, divorziato o non convivente con l’altro genitore e almeno un figlio minore.

Immagine di copertina: Ansa

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