Super Green pass: dal 6 dicembre scatta il semi-lockdown per i non vaccinati. E un milione va a farsi immunizzare
Per il secondo anno di fila, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, il governo ha deciso di inasprire le restrizioni per fermare un’ondata – la quarta – della pandemia. Nonostante questa volta il mese di dicembre lo si affronta con un’arma in più, i vaccini, la curva dei contagi torna a mostrare numeri preoccupanti: 17.030 nuovi casi nelle ultime 24 ore, il 24,4% in più rispetto al venerdì della settimana precedente, con gli ospedali italiani che ormai contano 5.385 ricoverati nelle aree Covid. Torna anche il sistema di colori per contrassegnare i territori più a rischio dove implementare politiche di controllo ancora più stringenti. Una misura mai stralciata dall’ordinamento, ma che la permanenza lunga e diffusa in zona bianca aveva fatto dimenticare. Così, al Friuli-Venezia Giulia già in zona gialla, dal 6 dicembre si aggiungerà l’Alto Adige. Entro Natale, potrebbero abbandonare il bianco anche i cittadini calabresi, laziali, liguri, lombardi, marchigiani e veneti. Ma il 6 dicembre è la data anche dell’entrata in vigore del decreto che introduce il cosiddetto Super Green pass: un certificato verde necessario per svolgere diverse attività che, a differenza del normale Qr code, potrà essere ottenuto solo in caso di superamento della Covid-19 o di vaccinazione. Fino al 15 gennaio, a chi finora ha fatto ricorso ai tamponi, saranno preclusi molti luoghi della socialità. Ecco quali.
Le regole per bar, ristoranti e hotel
Premesso che le regole del nuovo Super Green pass, dal 6 dicembre, saranno valide ovunque – persino in zona bianca -, il decreto approvato dal governo riduce la validità del certificato da 12 a 9 mesi dall’ultima somministrazione del vaccino. Non bisognerà fare alcuna operazione sui propri cellulari per aggiornare il Green pass e trasformarlo da “base” a “super”. Semplicemente, le app predisposte per il controllo riconosceranno se il certificato è stato ottenuto o meno da tampone. Chi non si è sottoposto alla vaccinazione o non è guarito dalla Covid-19, ad esempio, dal prossimo lunedì non potrà più sedersi in ristoranti e bar al chiuso. Chi ha il Green pass normale potrà continuare a frequentare bar e ristoranti sedendosi nei dehors, consumando al bancone o ricorrendo all’asporto. Un’eccezione riguarda le mense aziendali: il Viminale ha chiarito che per i lavoratori che accedono al servizio basterà avere il Green pass base. Anche per alloggiare negli hotel sarà necessario avere soltanto il certificato semplice, ottenibile anche con il tampone. Ai clienti degli alberghi che vorranno usufruire dei servizi della struttura – ristorante, centro benessere, piscina -, basterà il Green pass base.
I luoghi della cultura
C’è voluta una nota ufficiale del ministero per i Beni culturali – diramata la sera del 3 dicembre – per chiarire ancora una volta che l’accesso a musei, archivi e biblioteche, in zona bianca e in zona gialla, sarà consentito anche ai possessori del Green pass normale. «In caso di passaggio in zona arancione, le restrizioni e le limitazioni non scattano, ma alle attività possono accedere i soli detentori del Green pass rafforzato», si legge nel comunicato. Più dure invece le norme stabilite per cinema, teatri e sale da concerto: questi luoghi resteranno aperti con una capienza al 100%, ma saranno accessibili solo a chi detiene il Super Green pass. Ovviamente, per i bambini con meno di 12 anni, non essendo ancora partita la campagna vaccinale a loro dedicata, non scatterà alcuna restrizione prevista nel decreto.
Stadi, sport amatoriale e hotel
Tra le nuove regole introdotte, molte riguardano il mondo dello sport. Il nuovo Green pass rafforzato sarà indispensabile per accedere agli stadi. L’accesso garantito soltanto ai tifosi vaccinati o guariti permetterà di mantenere la capienza attualmente prevista per gli stadi, anche in zona arancione. Le stesse regole sono applicate per i palazzetti. La differente colorazione regionale, invece, inciderà per chi pratica sport a livello amatoriale. In zona bianca e in zona gialla il Green pass base sarà indispensabili per l’ingresso agli spogliatoi dei centri sportivi, alle piscine e alle palestre. In zona arancione, invece, sarà necessario il Super green pass per accedervi. Capitolo a parte lo merita lo sci, sport particolarmente penalizzato dal Covid lo scorso anno: in zona bianca e in zona gialla gli impianti di risalita saranno accessibili ai possessori del normale Green pass, mentre servirà la certificazione rafforzata con il passaggio in zona arancione. In zona rossa, invece, scatterà la chiusura degli impianti sciistici per tutti.
Il trasporto pubblico locale e le criticità per gli studenti
Forse la situazione più complicata da gestire in vista dell’entrata in vigore del nuovo decreto è quella relativa ai trasporti pubblici. Dal 6 dicembre, il Green pass base – già obbligatorio sui mezzi di lunga percorrenza -, diventerà necessario per salire su bus e metropolitane cittadine. Per verificare il rispetto della norma, il Viminale prevede uno spiegamento massiccio di forze dell’ordine. «Nel settore degli esercizi pubblici e ristorazione, i controlli sui green pass verranno effettuati dalla polizia locale, mentre polizia e carabinieri si concentreranno su bus e metropolitane», dicono fonti del ministero. I governatori, riunitisi la scorsa settimana in una Conferenza delle Regioni, hanno segnalato tuttavia la contraddizione di consentire l’accesso a scuola agli studenti senza certificazione verde, senza permettere loro, però, di raggiungere facilmente l’istituto: tutti i ragazzi con più di 12 anni che non hanno aderito alla campagna vaccinale – circa un milione – potranno prendere corriere e metrò soltanto sottoponendosi ripetutamente ai tamponi. Con un carico di spesa di 8 euro a tampone, considerata la validità di 48 ore, si prevede un costo mensile di circa 100 euro per le famiglie degli adolescenti non vaccinati che devono raggiungere la scuola con i mezzi pubblici.
L’obbligo vaccinale per le nuove categorie professionali e gli effetti delle restrizioni sulla campagna vaccinale
Il decreto approvato a fine novembre, inoltre, prevede l’immunizzazione coatta – a partire dal 15 dicembre – per diverse categorie professionali. Come già avvenuto per medici e infermieri, l’obbligatorietà vaccinale sarà estesa a tutto il personale non sanitario che lavora nel comparto salute. Non potranno esimersi dalla somministrazione della dose, poi, poliziotti, carabinieri, finanzieri, militari e vigili del fuoco. Infine, l’ultimo comparto al quale sarà esteso l’obbligo vaccinale è quello della scuola: tutti gli operatori che lavorano nell’istruzione, non solo gli insegnanti, dovranno vaccinarsi. Chi si rifiuterà di farsi inoculare il farmaco biologico contro il Coronavirus andrà incontro alla sospensione dal lavoro e dallo stipendio. In generale, l’immunizzazione coatta insieme all’inasprimento delle restrizioni dovuto all’entrata in vigore del Super Green Pass, ha fatto impennare il numero di vaccinazioni nell’ultima settimana. Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza, ha sottolineato che in sette giorni si è raggiunta la cifra di 230 mila dosi: record degli ultimi due mesi. A ottobre e novembre, alla schiera degli scettici vaccinali sono stati sottratti un milione di cittadini, adesso vaccinati. Restano ancora 6 milioni e 351 mila over 12, in Italia, da convincere.
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