Quei neonati prematuri e in pericolo di vita figli di mamme contagiate e senza vaccino
25 incubatrici piene da mesi nel reparto di terapia intensiva neonatale del Policlinico Federico II di Napoli. E 500 passati durante l’anno e mezzo di pandemia, come racconta il direttore del reparto, il professor Francesco Raimondi: «Siamo in grande emergenza. La struttura gira al massimo ma mancano posti e le risorse sono centellinate nonostante siano state spese cifre da capogiro». Si tratta di figli di mamme contagiate da Covid-19 e non vaccinate. Anche se non erano No vax: «Non ne ho conosciuta nessuna con pregiudiziali nei confronti dei vaccini, sono tutte donne confuse, impaurite di eventuali danni alla gravidanza o ai nascituri, pieni di dubbi che troppo spesso — soprattutto nel primo anno della pandemia — i medici che le seguivano non sono riusciti a chiarire. E, in assenza di precise indicazioni da parte del ministero della Salute, o consigliavano di attendere o non si sono comunque presi la responsabilità di farle vaccinare. Oggi le cose sono cambiate — aggiunge a la Repubblica Raimondi — le perplessità da parte delle donne sono comprensibili ma avere un atteggiamento tiepido per un medico è colpevole. Le donne incinte o che allattano devono immediatamente vaccinarsi. I rischi che corrono sono quelli che abbiamo davanti agli occhi». Tra i ricoverati ci sono anche bambini nati a termine ma ancora bisognosi di cure stanno nella terapia intensiva «dei più grandi». Si tratta di 40 posti tra incubatrici e cullette: ci sono anche piccoli che stanno bene. «Ma i genitori sono a casa entrambi ancora positivi e allora li teniamo qui con noi».
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