Rissa sul seggio di Roma centro, Conte si sfila: «Grazie al Pd, ma c’è da fare per il M5s»
Giuseppe Conte ha rifiutato la candidatura al collegio di Roma centro, propostagli dal Partito Democratico, che lo avrebbe potuto portato in Parlamento. «Ringrazio il Partito democratico e Enrico Letta per la disponibilità e la lealtà nella proposta», ha detto in conferenza stampa. «Ma dopo una lunga riflessione ho capito che in questa fase ho ancora molto da fare per il Movimento 5 stelle. Non mi è possibile dedicarmi ad altro». Il no di Conte al posto lasciato vuoto dal neosindaco Roberto Gualtieri era diventato ormai certo dopo alla notizia della discesa in campo di Carlo Calenda. Con lui in corsa, il centrodestra avrebbe potuto favorire il leader di Azione non presentandosi nel collegio, o proponendo un nome debole. Calenda si stava già muovendo da ieri, 5 dicembre, quando su Twitter aveva scritto: «È incredibile il livello di sottomissione del Pd al M5s. Incredibile. Non esiste alcun Ulivo 2.0 ma semplicemente un patto di potere tra due classi dirigenti prive di coraggio, spinta ideale e coerenza. Contrasteremo questa scelta». E oggi lo ha ribadito:
December 6, 2021
Le polemiche di oggi
Anche Matteo Renzi era sul piede di guerra: «Se nel collegio Roma 1 il Pd mette in campo una candidatura riformista, noi ci siamo. Se il Pd candida Conte, la candidatura riformista noi la troveremo in ogni caso ma non sarà Giuseppe Conte», aveva scritto il leader di Italia Viva nella sua eNews. E aveva rilanciato: «Perché il Pd può fare quello che crede, ma regalare il seggio sicuro (a quel punto forse non più sicuro?) al premier del sovranismo, all’uomo che ha firmato i decreti Salvini, all’avvocato che non vedeva differenza tra giustizialismo e garantismo significherebbe subalternità totale. È un seggio parlamentare, non è un banco a rotelle! Se davvero sarà Conte il candidato del Pd, ci attende una bellissima campagna elettorale nel collegio di Roma Centro». E Calenda aveva rincarato la dose: su Facebook scrive: «I 5 Stelle hanno devastato Roma, paralizzandola per cinque anni e mortificandola in tutti i modi. Non esiste, ma proprio non esiste, cedergli un collegio dove hanno fatto uno scempio. Basta 5 Stelle».
Immagine di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI
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