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Papa Francesco: «La democrazia è in pericolo, attenti ai populisti e ai governi sovranazionali»

07 Dicembre 2021 - 05:45 Redazione
papa francesco cipro
papa francesco cipro
Il Pontefice: «Chi costruisce muri perde il senso della storia»

La democrazia è un tesoro che va custodito. Papa Francesco rilascia due interviste a La Stampa e al Corriere della Sera mentre si trova sull’aereo che lo riporterà a Roma da Atene e parla di politica per lanciare un segnale ai governi nazionali e sovranazionali: «La democrazia è un tesoro di civiltà e va custodita, non solo da una entità superiore ma anche negli stessi Paesi. Contro la democrazia oggi vedo due pericoli. Il primo è quello dei populismi che stanno qua e là e incominciano a mostrare le unghie. Penso a un grande populismo del secolo scorso, il nazismo, che difendendo i valori nazionali, così diceva, è riuscito ad annientare la vita democratica e a diventare una dittatura, con la morte della gente. Stiamo attenti che i governi – non dico di sinistra o di destra – non scivolino su questa strada dei populismi che non hanno niente a che vedere con il popolarismo, che è l’espressone dei popoli liberi, con la propria identità, folklore, arte».

Poi precisa: «Un secondo pericolo si ha quando si sacrificano i valori nazionali, li si annacquano in un “impero”, una specie di governo sovranazionale. C’è un romanzo scritto all’inizio del Novecento da Robert Hug Benson, Il padrone del mondo, che sogna il futuro in un governo internazionale che con misure economiche e politiche governa tutti gli altri Paesi. Quando si dà questo tipo di governo si perde la libertà». Nell’intervista Jorge Mario Bergoglio parla anche dei migranti: «Se avessi davanti un governante che impedisce l’immigrazione con la chiusura delle frontiere e con i fili spinati gli direi: pensa al tempo in cui tu fosti migrante e non ti lasciarono entrare, volevi scappare… Chi costruisce muri perde il senso della propria storia, di quando lui stesso era schiavo in un altro Paese. Coloro che costruisco muri hanno questa esperienza dell’essere stati schiavi. Ma i governi devono governare e se arriva un’ondata migratoria non si governa più? Ogni governo deve dire chiaramente quanti migranti può ricevere, è un suo diritto, ma nello stesso tempo i migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati. Se un governo non può fare questo deve entrare in dialogo con altri Paesi».

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