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Cresce il fronte contro le Olimpiadi di Pechino: ecco i Paesi che hanno annunciato il boicottaggio diplomatico

08 Dicembre 2021 - 19:39 Redazione
L'ultimo a schierarsi è stato il Canada. Anche la Nuova Zelanda si è detta preoccupata per i diritti umani nel Paese

Dopo Stati Uniti, Australia e Regno Unito, anche il Canada si unisce alla lista dei Paesi che attueranno il boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. Oggi, 8 dicembre, è arrivato l’annuncio del premier canadese Justin Trudeau. «Non invieremo alcuna rappresentanza diplomatica ai Giochi di Pechino questo inverno», ha detto il premier. «Negli ultimi anni siamo stati molto chiari sulle nostre preoccupazioni in merito alle violazioni dei diritti umani nel Paese. Questa scelta è fatta in questa direzione». Nel primo pomeriggio, a Londra si era espresso anche Boris Johnson: durante il question time alla Camera dei Comuni, il primo ministro britannico ha confermato che i suoi ministri e funzionari non parteciperanno all’evento sportivo a causa delle violazioni dei diritti umani compiute in Cina. Già lo scorso 25 novembre, il Regno Unito aveva annunciato la possibilità del boicottaggio. Parallelamente, la Nuova Zelanda ha confermato che non invierà funzionari a Pechino a causa della pandemia di Coronavirus, ma ha anche espresso preoccupazione per le questioni relative ai diritti umani. Gli atleti di tutti i Paesi, comunque, potranno gareggiare.

Negli ultimi anni le tensioni tra la Cina e diversi Paesi occidentali sono aumentate, anche a seguito di una serie di questioni diplomatiche. Gli Stati Uniti, durante la presidenza di Donald Trump, avevano accusato la Cina di genocidio per l’opera di repressione contro la minoranza uigura nello Xinjiang. Anche in Canada quest’anno è stata approvata alla Camera dei Comuni una mozione che definisce genocidio la violenza contro le minoranze religiose nella provincia cinese. L’accusa è stata ripetutamente respinta da Pechino. Le relazioni si sono irrigidite anche per la situazione a Hong Kong e per i dubbi che rimangono intorno alle condizioni della tennista cinese Peng Shuai, scomparsa dalla vita pubblica ormai da settimane. Peng Shuai aveva accusato di violenze sessuali un alto funzionario del governo di Xi Jinping.

Immagine di copertina: EPA/ROMAN PILIPEY

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