Omicidio Khashoggi, rilasciato il cittadino saudita fermato in Francia: un caso di omonimia dietro l’errore delle autorità
Il cittadino saudita arrestato ieri, 7 dicembre, in Francia, e sospettato di essere uno dei membri del commando che ha ucciso il giornalista Jamal Khashoggi nel 2018 nel consolato di Istanbul, è stato rilasciato. L’uomo fermato dalle autorità non corrispondeva all’identikit del sospetto ricercato e per cui la Turchia aveva emesso un mandato d’arresto internazionale. L’errore nasce dal fatto che, come riporta Bbc, una guardia reale saudita con lo stesso nome ed età è negli elenchi britannici e statunitensi dei ricercati per l’uccisione di Khashoggi. Per questo il falso colpevole è stato rimesso immediatamente in libertà.
Secondo il procuratore francese, l’uomo era stato fermato «sulla base di un mandato d’arresto internazionale emesso dalle autorità giudiziarie turche il 5 novembre 2018 nel quadro dell’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi», ma «accurate verifiche relative all’identità di questa persona hanno permesso di stabilire che il mandato non si applicava ad essa». La notizia dell’errore giudiziario era già trapelata ieri sera: l’ambasciata dell’Arabia Saudita a Parigi aveva dichiarato che il suo cittadino arrestato ieri mattina all’aeroporto parigino di Roissy-Charles-de-Gaulle mentre stava per imbarcarsi su un volo con destinazione Riad «non ha nessuna connessione» con l’assassinio del giornalista.
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