Il principe Harry: «La salute mentale è importante: lasciate il lavoro se non vi rende felici»
«Credo fermamente che concentrarsi e dare priorità alla salute mentale sia un modo per sbloccare il proprio potenziale, cogliendo opportunità che non avremmo mai saputo di avere dentro di noi», diceva il principe Harry alcuni mesi fa, poco dopo la nomina a Chief Impact Officer della start-up BetterUp Inc., con l’incarico di occuparsi della promozione strategica e della sensibilizzazione del pubblico sui temi del benessere psicologico. Non dovrebbero dunque sorprendere le sue ultime dichiarazioni, rilasciate a Fast Company Magazine commentando la cosiddetta “Great Resignation“, “l’effetto collaterale” emerso soprattutto durante la pandemia di Coronavirus e che ha portato, soprattutto negli Stati Uniti, a un aumento esponenziale delle dimissioni di lavoratori e lavoratrici. Le cause possono essere molte, ma in primis c’è la sindrome da burnout, spesso associata a fenomeni di ansia, stress e depressione correlati al proprio lavoro e all’impossibilità di riuscire a creare un sano bilanciamento tra vita privata e lavoro. Ma non solo.
Tra le ragioni delle dimissioni ci possono essere anche questioni relative all’insoddisfazione per il lavoro svolto, all’ambiente lavorativo, alla voglia di trovare nuova forza propulsiva e passione in ciò che si fa. «Molte persone in tutto il mondo sono rimaste bloccate in lavori che non hanno portato loro gioia, e ora mettono al primo posto la loro salute mentale e la loro felicità: questa è una scelta da celebrare», ha commentato il principe Harry. «Questi problemi – ha aggiunto – iniziavano a intravedersi già da alcuni anni, ma adesso ci troviamo di fronte a una presa di coscienza generale sul ruolo della salute mentale». Ed è per questo che il duca di Sussex, malgrado le critiche piombategli addosso a causa delle sue origini, continua comunque a tenere il punto e a mantenere viva la discussione sul tema dell’importanza della salute mentale. Anche perché la depressione non risparmia neanche le persone di sangue blu, proprio come accaduto al principe Harry.
Foto in copertina: ANSA / EPA / DOMINIC LIPINSKI
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