Rischio focolaio alla Scala di Milano, contagiati ballerini e comparse: tra loro i No vax protestano per i troppi tamponi
Il mondo del balletto classico non se la passa troppo bene. Dopo la trionfale prima alla Scala di due giorni fa, la direzione del teatro meneghino si arrovella tra protocolli per arginare il contagio da Coronavirus e uno spettacolo – la Bayadère, con le coreografie di Rudolf Nureyev – che dovrebbe vedere il suo debutto il prossimo 15 dicembre. Quel che è certo è che, almeno per ora, la data dello spettacolo è confermata. E che oggi, 9 dicembre, ci sarà un nuovo giro di tamponi. Ma la scorsa settimana i test avevano rivelato la presenza di tre contagiati (una ballerina debolmente positiva e due delle ventidue comparse impegnate nello spettacolo): immediato l’isolamento. Ieri poi se ne sono aggiunti altri cinque: un ballerino (che oggi si sottoporrà al molecolare di controllo), due maître di balletto (i coordinatori dei danzatori) e due dei venti bambini che dovrebbero andare in scena.
Una situazione che non promette nulla di buono e potrebbe essere solo il principio di un’escalation di contagi. Come non bastasse, alcune voci riportate da Il Giorno, dicono che la percentuale di vaccinati tra i danzatori «sarebbe inferiore a quella raggiunta dagli altri corpi artistici (si parla del 70%) e di gran lunga più bassa rispetto al 90% di immunizzati in tutta la Lombardia». E alcuni dei No vax si sarebbero lamentati dei tamponi periodici a cui vengono sottoposti dal teatro, «sostenendo che loro i test li fanno già all’esterno ogni 48 ore per avere il Green pass». I casi di contagio non hanno comunque ancora fatto scattare tra i vertici un’allerta tale da richiedere lo stop all’attività del corpo di ballo. Ma il sindacato Cub non è della stessa idea, e ha già scritto all’Ats metropolitana, segnalando anche il caso di una parrucchiera contagiata e parlando di «situazione fuori controllo». Per oggi pomeriggio è prevista una riunione tra i vertici di via Filodrammatici e i delegati sindacali di Cgil, Cisl, Fials e Uil per fare il punto e aggiornare il protocollo anti Covid.