Caso Assange, la giustizia britannica ribalta la sentenza che negava l’estradizione negli Usa
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L’Alta Corte di Londra ha ribaltato la sentenza di primo grado, emessa lo scorso gennaio, che negava l‘estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna agli Usa. È stato dunque accolto il ricorso del team legale americano che si era opposto al no alla consegna di Assange per un possibile pericolo di suicidio legato al trattamento giudiziario e carcerario che lo avrebbe aspettato in America. I giudici hanno accettato le assicurazioni date dagli Stati Uniti: se estradato, Assange non dovrà affrontare l’isolamento o una prigione di massima sicurezza. Il giudice dell’Alta Corte di Londra, Lord Burnett, a tal proposito ha dichiarato: «Questo rischio è a nostro giudizio escluso dalle rassicurazioni che vengono offerte». Poi ha aggiunto: «Questa conclusione è sufficiente per determinare il ricorso a favore degli Usa». A questo punto è probabile che Assange presenti ricorso contro la decisione. Ora è previsto che il caso venga rinviato al tribunale di grado inferiore per essere ascoltato nuovamente. Intanto scattano le proteste con i sostenitori WikiLeaks che si trovano adesso davanti alle Royal Courts of Justice, nella capitale britannica.
December 10, 2021
Foto in copertina di repertorio: EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA
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