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Prezzi folli per tornare a casa a Natale: i disagi dei fuorisede tra treni lenti, viaggi in bus di 25 ore e voli a 500 euro

10 Dicembre 2021 - 18:59 Fabio Giuffrida
fuorisede
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I più colpiti sono i giovani, soprattutto gli isolani. Costi, problemi e (poche) opportunità per chi si appresta a tornare a casa per le feste

Sta arrivando il periodo dell’anno più temuto dai fuorisede che studiano e lavorano al Nord e che per Natale tornano a casa, soprattutto al Sud, per trascorrere qualche giorno con la propria famiglia. Biglietti aerei a prezzi folli, bus sold-out e viaggi della speranza che possono durare addirittura 25 ore. I più colpiti sono i giovani, soprattutto gli “isolani”, dunque i siciliani che non hanno altro modo di viaggiare se non con gli aerei (i treni ad alta velocità restano un miraggio mentre il traghetto sullo stretto di Messina un’eccessiva perdita di tempo). Intanto il governo sta a guardare: a parte un bonus del 30 per cento per alcune categorie di fuorisede, non è stato previsto alcun incentivo strutturale per favorire il ricongiungimento familiare, tanto decantato in tempi di pandemia del Coronavirus. In altre parole, viaggiare nei giorni prima di Natale è un vero e proprio lusso: poter prenotare in tempo, dunque in largo anticipo e per date che non siano a ridosso del 24 o 25 dicembre, un privilegio per pochissimi. Solitamente si lavora fino al 23, compreso, e non si può andare in smart working per due settimane consecutive. E allora cosa fare? Ci sono alternative valide?

I costi folli dei biglietti aerei

EASYJET | Il costo folle dei biglietti aerei

Partiamo subito dal costo dei biglietti aerei. Trecento euro a tratta solo per andare da Milano Malpensa a Catania il 23 dicembre con Ryanair, compagnia low cost. Se si aggiunge un bagaglio, si vola a 332 euro. Il 24 tutto esaurito. Non va meglio con WizzAir, anche questa compagnia a basso costo, che per lo stesso giorno, per la stessa tratta, offre biglietti a 243 euro senza bagagli mentre il 24 a 239 euro. Fino a 403 euro il 23 dicembre con EasyJet che diventano addirittura 460 il 24 dicembre. 282 euro con Ryanair, il 22 dicembre, per andare a Lamezia Terme, in Calabria, nessun posto il 24. Servono 202 euro con WizzAir che diventano, sempre per il 23 dicembre, 270 euro con EasyJet (e addirittura 328 il 24 dicembre). Malissimo anche per Palermo: 301 euro il 23 dicembre, sempre partendo da Milano Malpensa con Ryanair. 345 euro, stessa tratta, stesse condizioni, con EasyJet. E a Bari? Fino a 247 euro, da Milano con EasyJet. Da Bologna a Catania, con Ryanair, si spendono 301 euro, da Torino fino a 351 euro.

Oltre l’aereo: treni (lenti) e bus (della speranza)

Fino a 22 ore di treno da Milano a Catania, ammesso che si trovino ancora biglietti disponibili. Ad oggi, per la data del 23 dicembre (ma anche del 22 e in parte del 21) è impossibile trovarne. Stesso discorso per Palermo. Anche partendo da Torino tutto sold out. Non c’è proprio niente da fare. Va meglio per Bari, sempre da Milano, fino a 193 euro a tratta ma con pochissime soluzioni. Insomma, per le isole tutto si fa più complicato. E anche con il bus non va tanto meglio. Prendendo un Flixbus ci vogliono addirittura 159 euro per partire da Milano, direzione Catania, il 23 dicembre (e le corse disponibili sono ormai pochissime): la durata del viaggio è addirittura di 25 ore. E pensare che in 25 ore si può andare e tornare da Milano a Singapore. Insomma, un viaggio della speranza.

Si può risparmiare? Il bonus del 30% e l’iniziativa di Unterroneamilano

Due possibilità ci sono (anche se sono piuttosto parziali). La prima, l’incentivo offerto dal governo per i fuorisede siciliani (lavoratori, studenti o disabili) che abbiano un reddito basso c’è: sconto del 30 per cento sui biglietti aerei da Roma/Milano e per Catania/Palermo. Peccato che l’unica compagnia aerea che ha aderito sia Ita, tutte le altre no. Nessuna delle low cost. Quindi il problema resta eccome e le tariffe sociali, così come sono oggi, servono davvero a poco. La seconda, invece, riguarda l’iniziativa di Stefano Maiolica, noto come Unterroneamilano, che anche quest’anno sta organizzando un bus per portare a Catania 87 fuorisede. Da Milano a Catania passando per Napoli e Cosenza. Il costo del biglietto? Zero euro, pagano gli sponsor Zentiva e Cioccolati italiani. Chi può accedere? Chiunque ne faccia richiesta, fino a esaurimento posti, tramite questo link. Il viaggio durerà all’incirca 20 ore e partirà da Milano il 22 dicembre alle 19. Come verranno selezionati? In base alla propria storia, alle proprie reali necessità, soprattutto economiche. Oltre 400 le richieste arrivate finora ma c’è ancora tempo per “candidarsi”.

«La Sicilia e la Calabria sono i punti più difficili da raggiungere, da dove ci arrivano più richieste. Da Salerno in poi sembra di stare in Africa, altro che Italia. Chi ha fatto richiesta per partire con me? C’è lo studente fuorisede che non vuole pesare sui propri genitori per tornare a casa, chi ha perso il lavoro e non vede la famiglia da mesi, chi vuole andare a salutare il nonno che sta molto male (e forse per lui sarà l’ultimo Natale). Ci sono le famiglie che non possono spendere migliaia di euro per tornare nelle proprie regioni», spiega Maiolica a Open. Sui prezzi dei biglietti aerei dichiara: «Sono cifre senza senso, lo Stato dovrebbe intervenire. Invece hanno promesso cose che, poi, non hanno portato a nulla (si riferisce al bonus del 30 per cento per i fuorisede siciliani, ndr). Sulle tariffe sociali avevo grande entusiasmo, poi ho ricevuto decine di messaggi di persone che non sono riuscite nemmeno a comprare il biglietto con lo sconto. Un fallimento, sono deluso. Solo chiacchiere e titoloni». Durante l’attraversata di quest’anno – conclude Maiolica – verrà attivata anche una call to action per supportare le iniziative di LILT Milano Monza e Brianza che finanzia i viaggi dei genitori con bambini malati oncologici che devono curarsi all’istituto dei tumori di Milano. E che fine hanno fatto, invece, i bus che nel 2019 la Regione Siciliana aveva attivato per portare a casa, per Natale, a prezzi ridotti i fuorisede? Chissà, per ora tutto tace.

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